Il presidente del FC Lugano: "Chi ha perso voti deve farsi qualche domanda. Non capisco perché mi si debba infangare in questo modo"
LUGANO – “La battaglia del PSE”. Questo era il titolo della puntata di ieri di Matrioska su TeleTicino. E battaglia è stata davvero. Il tema del Polo sportivo di Cornaredo è stato oggetto di botta e risposta tra gli ospiti di Marco Bazzi, tra cui il presidente del FC Lugano e costruttore Angelo Renzetti.
Alle accuse di avere conflitti di interesse in qualità di costruttore e presidente, Renzetti risponde per le rime all’MPS. “È una cosa assurda. Lavoro da quarant’anni e da due dovrei essere in pensione. Pago stipendi a 100 impiegati. Non ho mai chiesto niente a nessuno. Non ho mai preso un lavoro cantonale né comunale. Non capisco perché mi si debba infangare in quel modo lì. Se c’è qualcuno che non c’entra niente con quel modo di essere o pensare sono proprio io”.
Il patron bianconero non ha risparmiato frecciate all’indirizzo di Fulvio Pelli e del PLR. “Il concorso è stato fatto dall’ente pubblico e chi aveva qualcosa da dire doveva farlo prima. Mi meraviglia che il PLR segua l’MPS. E una domanda sul perché hanno perso voti in questi anni devono farsela. L’MPS vuole rovesciare l’attuale ordinamento economico e politico del Cantone. Vuol dire ingabbiare l’ente pubblico e far sì che tutta Lugano diventi un Molino autogestito”.
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