Il vicesindaco parla di "decisioni incongruenti di Berna. Noi Comuni siamo l'ultimo anello della catena e siamo impotenti. I problemi ci sono in tutte le città svizzere, c'è voglia di uscire e riunirsi"
LUGANO - Piazza Cioccaro di nuovo al centro delle polemiche. Ancora una volta, infatti, ci sono stati assembramenti importanti, come mostra la foto. E le mascherine? Poche.
La Polizia è stata presente sul luogo sin verso le 23, poi è stata richiamata.
Quando è tornata in Piazza Cioccaro, attorno alle 2, la piazza si era fortunatamente svuotata.
Abbiamo contattato Michele Bertini, che nulla ha potuto se non ripetere l'impotenza dei Comuni. "I problemi non ci sono stati solo in Piazza Cioccaro, ma anche in altre zone di Lugano così come di molte città svizzere. Sono la prova di quanto sia assurda questa situazione, creata da Berna", sospira.
"La gente è stufa, non capisce più le restrizioni, inoltre la bella stagione fa venir voglia di uscire e trovarsi. In teoria riunirsi in gruppi di 15 in una piazza non è contro la legge, ma come si fa a stabilire dove finisce un gruppo e dove inizia quello successivo? Siamo in costante contatto con gli esercenti che a loro volta fanno il possibile", spiega.
"Siamo impotenti, lo ripeto. La situazione è creata da decisioni superiori, però poi mettono in difficoltà noi Comuni, che siamo l'ultimo anello della catena. E la stampa chiama noi, non Berna... Io sono convinto che con gli esercizi pubblici aperti ci sarebbero meno assembramenti", è la sua opinione.
Per quanto concerne le mascherine, in città vengono portate. Ma la sera è diverso. "È un altro problema. Come ne stanno nascendo tanti: per esempio, alla Foce era stato proibito il vetro per la tutela dell'ambiente ed ora è pieno di vetri, calcoliamo poi che la gente camminerà a piedi nudi e si taglierà".
Per Bertini "la situazione è una farsa".