Le ipotesi di reato, al momento contro ignoti, sono quelle di violazione intenzionale, subordinatamente colposa, delle regole dell'arte edilizia e infrazione alla Legge federale sulla protezione dell'ambiente
LUGANO – Con riferimento alla recente demolizione di parte degli stabili facenti parte del complesso edilizio dell'ex Macello di Lugano, il Ministero pubblico comunica di aver avviato una serie di verifiche, aprendo un procedimento penale. Le ipotesi di reato, al momento contro ignoti, sono quelle di violazione intenzionale, subordinatamente colposa, delle regole dell'arte edilizia e infrazione alla Legge federale sulla protezione dell'ambiente. Parallelamente, sono stati predisposti gli approfondimenti per decidere se estendere il procedimento penale al reato di abuso di autorità.
L'inchiesta è coordinata dal Procuratore generale Andrea Pagani e dal Procuratore pubblico capo Arturo Garzoni.
L'area interessata dalla demolizione, limitatamente alle macerie, è stata posta sotto sequestro per esigenze istruttorie. Si segnala a tal riferimento che nel corso della notte alcune decine di persone si sono introdotte nel sedime superando le transenne e rompendo i sigilli. Due di queste sono state in seguito identificate dalla Polizia cantonale e arrestate. La loro posizione è attualmente al vaglio. Sono in corso verifiche anche su altre persone identificate.