Presa di posizione dell'Esecutivo: "Sì al dialogo e il Cantone faccia da mediatore". Verrà avviata un'inchiesta interna per chiarire la dinamica
LUGANO – Il Municipio di Lugano si è riunito oggi per "accertare i fatti sfociati nella demolizione di una porzione dell’ex Macello e per gettare le basi dei prossimi passi relativi al tema dell’autogestione a Lugano". Di seguito alcuni punti chiarificatori a firma del Municipio.
Demolizione dello stabile
"Nel merito dello sgombero e della successiva demolizione dell’annesso F dell’ex Macello nella notte fra il 29 e il 30 maggio, il Municipio precisa che l’intervento sull’immobile, prospettato intorno alle 21.30 dalla Polizia per ragioni di sicurezza delle persone, era di natura minore e riguardava sostanzialmente il tetto e non la demolizione completa dello stabile. Quest’ultima opzione non è mai stata sottoposta al Municipio in passato, nei giorni precedenti alla manifestazione né la notte dei fatti. Il Municipio non ha quindi mai autorizzato la demolizione completa dello stabile. Al fine di chiarire la dinamica di quanto accaduto, il Municipio ha deciso che verrà aperta un’inchiesta interna in modo complementare alle procedure penali e amministrative in corso. Su questo tema non saranno rilasciate ulteriori dichiarazioni".
Autogestione
"Il Municipio conferma nuovamente la sua disponibilità a dialogare con tutte le diverse realtà autogestite presenti in Città che negli scorsi giorni si sono fatte avanti e desiderano essere riconosciute e sostenute nelle loro attività. Condizione imprescindibile è quella del rispetto della convivenza civile e delle leggi vigenti. L’auspicio è che approfondimenti e accordi anche su questo tema possano essere condivisi nel quadro di una nuova convenzione. Ciò che ha portato alla decisione di sgombero è infatti stata una serie di derive illegali che la Città non ha potuto, non può e non potrà neanche in futuro tollerare".
Sede
"In merito alla sede dell’autogestione, il Municipio aveva già avviato degli approfondimenti per trovare un luogo che potesse sostituire l’ex Macello, per cui come noto era stato deciso lo sgombero. Il gruppo di lavoro della Città e del Cantone ha identificato, fra altre possibili soluzioni, il sedime del Consorzio Medio Cassarate: i servizi comunali stanno ora portando a termine i necessari studi di fattibilità. Il comparto ha un’estensione complessiva di 9'522 m2 e si trova in via della Stampa a Cadro, di fronte alla sede della Protezione civile. Una possibilità al vaglio del Municipio è quella di destinare una parte del sedime (circa 1'400 m2) per le attività dell’autogestione. Si tratta di un’ipotesi interessante e concreta, che andrà in ogni caso discussa e consolidata con le realtà autogestite presenti a Lugano e facilitata da un mediatore".
Mediazione
"Il Municipio ritiene opportuna un’attività di mediazione fra istituzioni e autogestione che permetta di trovare soluzioni in tempi ragionevoli, accoglie quindi favorevolmente la possibilità - oggetto anche di atti parlamentari in Gran Consiglio – di impostare tale attività; la Città ritiene, in particolare, che il coinvolgimento del Cantone alla ricerca di soluzioni resti
necessario".
Effetti personali
"Non da ultimo, una comunicazione di servizio. Il Municipio di Lugano comunica che a breve la Città organizzerà - nel rispetto delle disposizioni emanate dalla Magistratura - la possibilità di recuperare effetti personali, mobilio e libri rimasti negli spazi dell’ex Macello. Il Centro sociale autogestito del Molino-CSOA occupava, infatti, anche buona parte degli edifici esistenti, il cui accesso è attualmente precluso. In questi spazi sono custoditi beni che potranno essere recuperati. Per la presa di contatto e recupero degli effetti personali si chiede agli interessati di annunciarsi all’indirizzo mail effettipersonali@lugano.ch tramite il quale saranno comunicate le informazioni di dettaglio (giorno, orario, luogo e modalità di recupero).