Il Montalbano c'è, si vede e si gusta: "Un sogno che si realizza. Siamo soddisfatti della risposta della clientela. E in futuro..."
STABIO – La popolazione di Stabio, da qualche settimana ormai, ha potuto riabbracciare e riassaporare il fascino, le prelibatezze e la storia del Montalbano, guidato ora dal rinomato oste Mirko Rainer. Il Montalbano c’è e si vede, si sente e si gusta. Merito di chi ha deciso di far rinascere il ristorante che sorge sull’omonima collina. “Il primo immenso grazie – spiega Rainer a INFO pmi – va detto a Giordano Cadei, Claudio Cavadini e Diego Ceppi. Le famose ‘tre C’, come vengono soprannominate qui a Stabio”.
“Hanno creduto fortemente in me e in questo progetto. Hanno creduto, nella fattispecie, nella ristorazione ticinese. Mettendo in campo sì passione, ma anche sostenendo economicamente il progetto facendo diventare realtà quello che oggi vedono tutti. Più che le ‘3 C’, li chiamerei i tre moschettieri (ride ndr). Tutta Stabio gli deve molto per aver donato nuova vita a un locale storico e meraviglioso”.
Una scelta che evidenzia lo spiccato senso imprenditoriale ‘delle tre C’, sempre rimasti convinto della bontà del progetto anche in un contesto e periodo delicato come quello pandemico. I lavori di ristrutturazione hanno fatto sì che il Montalbano avesse un tocco “più al passo con i tempi, pur mantenendo l’originalità e i valori del passato”. Valori, come il focus sui prodotti locali, che – appunto – sono rimasti invariati. “Godiamo di un’ottima e proficua collaborazione con la Rapelli di Stabio, che ci consente di servire ottimi prodotti a chilometro zero”.
“Una piccola parte della pasticceria – spiega – è affidata a Carlo Cracco”. Ma che Montalbano sarà, quello del futuro? “Siamo soddisfatti della risposta della clientela e in futuro ci sarà da aspettarsi qualche piccola sorpresina. Inoltre, terremmo con regolarità delle ‘cooking class”. Anche durante i lavori, Rainer non se n’è stato con le mani in mano. “Al posto di indossare giacca e cravatta, ho indossato la salopette e ho contribuito alla realizzazione, svolta interamente da aziende nostrane. A loro va un sentito grazie per la professionalità e la qualità dei lavori”.
Quello di Rainer è un ritorno ‘a casa’. “È vero – conclude –, qui ho mosso i miei primi passi da cameriere circa vent’anni fa. Diciamo che è un sogno che si realizza e che mi permette di portare avanti la mia passione, sempre nel pieno rispetto dei clienti. Vorrei ringraziare, inoltre, tutta la mia famiglia per il supporto”.