Temperature da record nella Columbia Britannica. Motivi e conseguenze spiegate dagli esperti di Locarno-Monti
*Dal blog di MeteoSvizzera
L'ondata di caldo particolarmente intensa che sta imperversando nella Columbia Britannica dalla fine di giugno e che ha fatto notizia nei media non è probabilmente sfuggita alla vostra attenzione. Questo evento è il risultato di una configurazione meteorologica non insolita per la regione, ma il cui impatto è esacerbato in un'atmosfera che si sta riscaldando a livello globale.
Situazione sinottica in America del Nord
Il Nord America occidentale si trova sotto una vasta dorsale in quota che dal 25 giugno circa spinge aria sempre più calda da sud verso il Canada. La combinazione di questa avvezione calda con l'effetto di riscaldamento dovuto al movimento verticale verso il basso dell’aria (in termini tecnici dovuto alla subsidenza) sotto la dorsale ha causato un graduale ma significativo aumento delle temperature durante il fine settimana, culminato in un picco record lunedì 28 giugno.
Spingendo la corrente a getto molto a nord, questa dorsale di alta pressione è rimasta letteralmente bloccata sul Canada occidentale e sulla Columbia Britannica in particolare, una regione che è stata colpita dal caldo per diversi giorni consecutivi. Questa configurazione meteorologica statica è chiamata "blocco omega", evocando il carattere stazionario (bloccato) del sistema così come la deviazione della corrente a getto verso nord, poi costretta ad aggirare il "blocco" secondo una traiettoria che segue il disegno della lettera dell’alfabeto greco dalla quale prende il nome.
Perché si parla di cappa?
Il termine "cappa di calore" è stato spesso usato dai mass-media per descrivere questo fenomeno, che suggerisce l'idea di un coperchio ad alta quota che intrappola l'aria calda a livelli più bassi. Dal punto di vista della fisica dell’atmosfera decisivo è il lento ma costante movimento dall’alto verso il basso dell’aria al di sotto della dorsale. Quest’effetto di subsidenza porta, per compressione, l’aria a riscaldarsi di circa 1°C ogni 100 metri e parallelamente a diminuire la sua umidità relativa.
Questo effetto può essere visto nel profilo di temperatura dell'aria in quota misurato qui sotto dalla stazione di Vernon, situata a 270 km a nord-est di Vancouver nella Columbia Britannica meridionale: la curva a sinistra mostra l'evoluzione della temperatura del punto di rugiada in alto, mentre la curva a destra mostra la temperatura. Più le due curve sono distanti, più l'aria è secca, e quando le curve si incontrano, questo indica una situazione di condensazione (l'aria raggiunge il suo punto di rugiada). Questo profilo misurato il 29 giugno alle 17:00 ora locale mostra un'atmosfera secca a causa dell'effetto di subsidenza tra 600 e 200 hPa (curve distanti). Dal suolo a 700 hPa (circa 3000 m), l'aria è anche molto secca (al punto che in questo strato non si possono formare delle nubi).
Si notino le temperature "fuori quadro" misurate vicino al suolo, che rivelano il carattere senza precedenti di questo evento in una regione alle medie latitudini che non aveva precedentemente mai registrato tali temperature massime.
Record superati di giorno in giorno
I precedenti record canadesi e statunitensi sono stati battuti di gran lunga, spesso di più di 6 gradi. Nel villaggio di Lytton nella British Columbia, duramente colpito, le temperature hanno raggiunto 46,6°C domenica 27 giugno, 47,9°C lunedì 28 giugno e 49,6°C martedì 29 giugno, battendo il record nazionale canadese di 45°C stabilito nel 1937 per tre giorni consecutivi.
Questa temperatura senza precedenti di 49,6° C è attualmente la più alta mai registrata sopra i 50° latitudine Nord.
Una situazione eccezionale?
Chiaramente, questa ondata di caldo è fuori dalla norma, in termini di durata, estensione e intensità, portando a un pesante tributo umano.
Questa configurazione omega di blocco non è così frequente alle medie latitudini, ma è conosciuta e documentata da diversi decenni. È infatti questo tipo di situazione che ha causato ondate di caldo particolarmente gravi all'inizio di luglio 2015 e alla fine di giugno 2019 in Francia e in Svizzera. La configurazione a omega è particolarmente visibile sulla mappa del geopotenziale a 300 hPa, che ha portato a temperature di 38 °C a Sion e 37,4 °C a Basilea a fine giugno 2019: la corrente a getto viene respinta verso nord e la dorsale di alta pressione convoglia aria calda dal nord dell'Africa verso le Alpi settentrionali. In queste condizioni, le temperature aumentano maggiormente a nord delle Alpi.