CRONACA
Prime gelate, temperature notturne a picco e addirittura la prima neve. Cosa sta succedendo?
Luca Nisi di MeteoSvizzera: "Si dentra definitivamente nell'autunno quando arriva aria polare dal nord, quel che sta accadendo adesso. Mercoledì ci saranno le prime spolverate di neve a 1400 metri in Ticino, al Sud soleggiato ma freddo"

LOCARNO – Addio estate, ormai è definitivo. Le temperature scendono, e MeteoSvozzera ha diramato un’allerta di grado 2 per gelo. E non siamo neppure a metà ottobre!

L’allerta riguarda Mendrisiotto, Luganese, Bellinzonese, Locarnese, Verzasca, Riviera e Basso Moesano. Partirà alla mezzanotte di oggi e durerà sino alle 8, con temperature minime al suolo comprese tra -4 e 0 gradi.

A cosa è dovuto questo calo improvviso delle temperature e cosa dobbiamo aspettarci? Lo abbiamo chiesto a Luca Nisi di MeteoSvizzera.

“Facciamo una distinzione tra quello che abbiamo avuto sinora e quello che vedremo questa settimana. Fino ad adesso c’è stato un calo delle temperature, ma soprattutto concentrato sulle minime. Se consideriamo quelle notturne e del primo mattino, pensando che oggi abbiamo avuto una debole gelata al suolo sul Piano di Magadino, Ticino centrale e Mendriaiotto, possiamo dire che nelle ultime tre settimane sono scese in modo considerevole. Per quanto riguarda le massime, una corrente favonica ci ha fatto avere giornate di tempo stabile, in linea con le norme stagionali. Di giorno non è troppo freddo, osserviamo questa differenza tra notti e giornate. Una volta era normale che a ottobre si registrassero le prime gelate, ora a causa delle temperature più calde in autunno si sono sempre più spostate verso novembre o addirittura dicembre. Direi che la particolarità è questa”.

Come mai allora le gelate si verificano già adesso?

“Il motivo è semplice: abbiamo un anticiclone piuttosto robusto che dal vicino Atlantico ha mandato dei pacchetti di aria polare verso le Alpi. Questo è tipico: per avere un raffreddamento e entrare nella modalità autunnal,e sulla regione alpina dobbiamo avere una corrente da nord che porta dell’aria polare. Una volta che quest’aria è arrivata solitamente il sole è troppo debole per ridare le condizioni miti di metà settembre. A dipendenza di quando capita questa corrente di aria polare possiamo avere l’inizio dell’autunno precoce, normale o tardivo”.

Dunque ci sta dicendo che è iniziato l’autunno o addirittura l’inverno?

“L’inverno direi non ancora, in montagna ci sarà una parentesi invernale mercoledì ma poi le temperature da giovedì si alzeranno. Entreremo, se ancora non ci siamo entrati, però definitivamente nell’autunno. Queste gelate mattutine e l’arrivo di aria fredda accelereranno la colorazione dei boschi. Abbiamo avuto degli alberi verdi ancora a lungo, il motivo è da ricercare nella mancata siccità in estate e nella mitezza di settembre, ora la colorazione sarà data dall’arrivo di aria fredda”.

Cosa succederà questa settimana?

“Da mercoledì, è in arrivo un ulteriore pacchetto di aria fredda che porterà la neve a nord delle Alpi a 1200 metri di quota ed una spolverata anche sull’alto Ticino sopra i 1400 metri. Più a sud resterà soleggiato per effetto favonico, ma nonostante questo mercoledù non si supereranno 15-16 anni. L’aria da nord è molto fredda, è sì riscaldata dall’effetto del favonio ma è un riscaldamento relativo”.

Perché, secondo lei, appena le temperature scendono percepiamo un freddo intenso, e lo stesso vale col caldo?

“Per quanto riguarda il caldo, viviamo dei fenomeni più estremi. Non è come una volta in cui l’anticiclone delle Azzorre era l’eccezionalità, adesso i 30 gradi vengono superati spesso durante l’estate e in concomitanza a anticicloni africani, quindi con l’aria molto umida, che dà una sensazione di afa molto maggiore e più frequente. In un clima che si riscalda dovremo abituarci al caldo. Per contro, se i mesi autunnali sono stati spesso miti, quest’anno non è così. Va detto che in tutto il 2021 abbiamo avuto ondate di freddo alternate al caldo, anche in primavera. Quest’anno è in contrapposizione ad altri anni, le ondate di caldo sono state abbastanza brevi e non prolungate come gli anni scorsi. Potrei dire che sentiamo più caldo perché è davvero più caldo! Tre o quattro anni fa abbiamo superato per la prima volta i 30 gradi a ottobre in Svizzera. Certamente ora siamo lontani da quelle temperature! Quest’anno c’è stata più dinamica nell’atmosfera e questo ha portato a quei pacchetti di aria fredda di cui parlavo molto velocemente verso le alpi, determinando un termine rapido della stagione estiva. Di colpo siamo passati dal portare la maglietta ad aver bisogno della giacca”.

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