Verrà introdotto l'obbligo formativo fino ai 18 anni, alle medie il massimo di allievi per classe scende a 22 unità, i laboratori per l'insengamento del tedesco saranno potenziati. E si riflette sul superamento dei livelli
BELLINZONA - Il nuovo anno scolastico si apre all’insegna dell’entrata in vigore di importanti novità proposte dal Consiglio di Stato e approvate dal Gran Consiglio.
In particolare dal 1° settembre 2021 entrerà in vigore l’obbligo formativo sino a 18 anni, vale a dire l’obbligatorietà a conseguire una formazione adeguata alle proprie capacità e ambizioni entro la maggiore età, a prescindere dalla frequenza regolare e continua della stessa. Una decisione legislativa tesa a combattere l’abbandono degli studi senza aver ancora intrapreso una vera e propria attività professionale. Un fenomeno che va arginato da subito anche in Canton Ticino, dove ogni anno circa 350 giovani escono prematuramente dal sistema educativo interrompendo così qualsiasi formazione.
Un’altra novità importante, che coinvolge la scuola media, riguarda il numero massimo di allievi per ogni classe che scende da 25 a 22 unità. Previsto al contempo anche il potenziamento dei laboratori per l’insegnamento del tedesco. Prosegue intanto la riflessione per il superamento, sempre alle scuole medie, dell’attuale sistema di differenziazione strutturale (corsi A e B) per matematica e tedesco.
Introduzione dell’obbligo formativo fino a 18 anni
L’obbligo formativo fino all'età di 18 anni è un cambiamento importante per il Ticino: dal 1° settembre 2021 la scuola dell'obbligo (fino a 15 anni) è completata con la formazione obbligatoria (fino a 18 anni).
Questa modifica legale fa parte del pacchetto di misure inserite nel messaggio governativo 7782 del 7 gennaio 2020 “Obiettivo 95%”, accolto all’unanimità dal Parlamento il 27 maggio 2020, destinate alla prevenzione dell’abbandono scolastico e mirate al reinserimento con sostegno e accompagnamento di giovani che hanno abbandonato gli studi prima di aver conseguito un diploma.
In un mondo sempre più complicato, poter valorizzare le proprie qualità è più che mai necessario per affrontare le sfide della propria esistenza. Soprattutto nella prima fase della vita, quella dedicata alla formazione. Grazie in primo luogo alla scuola pubblica, ogni giovane residente in Ticino ha oggi l’opportunità dopo gli studi obbligatori di iniziare un percorso che lo condurrà verso un’attività professionale. Ma non sempre questo capita. Ogni anno nel nostro Cantone circa 350 giovani escono dal sistema educativo ticinese perché non iniziano o interrompono una formazione dopo la scuola media. Il mancato ottenimento di un diploma dopo la scuola dell’obbligo determina una maggiore probabilità di avere difficoltà nel trovare lavoro e nel progettare attivamente la propria vita sociale e professionale. Le cause dell’abbandono scolastico sono diversificate: può toccare ogni giovane e famiglia, indipendentemente dalla situazione economica o sociale. L’abbandono della formazione è spesso fonte di tensioni e preoccupazione in famiglia.
L’obbligo formativo fino a 18 anni è un mezzo che permette di seguire i giovani in uscita dalla scuola media o che interrompono una formazione postobbligatoria e, se necessario, intervenire per aiutarli a trovare il proprio indirizzo, valorizzare le loro passioni, ma anche per consigliarli nella scelta dei percorsi scolastici postobbligatori secondo le inclinazioni individuali.
L’obbligo formativo non è l’obbligo scolastico e non comporta necessariamente la frequenza di una scuola. Richiede che ogni giovane abbia un progetto formativo concreto, adeguato alle proprie capacità e interessi.
La legge riconosce come formazione le scuole postobbligatorie pubbliche o private (apprendistato in azienda, scuole professionali a tempo pieno, licei, scuola cantonale di commercio, pretirocinio di orientamento o integrazione ecc.) ma anche ad esempio la frequenza di un corso o un soggiorno per apprendere una lingua straniera o lo svolgimento di stages di orientamento o altre misure inserite in un progetto formativo individuale.
L’obbligo formativo è una responsabilità congiunta dei genitori e del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS).
Per garantire a tutti il miglior supporto possibile, dal 1° settembre 2021 è attivo il servizio GO95, coordinato dalla Divisione della formazione professionale (DFP), che ha il compito di contattare i giovani tra i 15 e i 18 anni che risultano non seguire alcuna attività formativa per aiutarli a costruire il proprio progetto per il futuro, in collaborazione con i genitori. Per maggiori informazioni www.ti.ch/of18
Ecco cosa cambia nella scuola dell’obbligo
Con l’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 il miglioramento delle condizioni quadro di insegnamento e apprendimento nella scuola dell’obbligo subirà una nuova accelerazione.
Nella scuola dell’infanzia ed elementare è avviata la generalizzazione del docente di appoggio che, a medio termine, renderà più flessibile il ricorso da parte degli istituti scolastici comunali a questa figura e, allo stesso tempo, avrà effetti analoghi a una riduzione del numero massimo di allievi. La generalizzazione, e questo già a partire da settembre, porterà a una valorizzazione delle forme di co-insegnamento tra docente titolare e docente d’appoggio: insieme saranno sempre più chiamati a promuovere in classe la differenziazione pedagogica, il lavoro per progetti e una progettazione didattica condivisa.
Nella scuola media il numero massimo di allievi per classe sarà fissato a un massimo di 22 allievi (invece dei 25 finora previsti) mentre i nuovi laboratori di tedesco si affiancheranno a quelli di matematica introdotti durante lo scorso anno scolastico, andando così ad aumentare il numero di ore dedicate a questa forma didattica praticata a classi dimezzate (da 6 ore sull’arco del ciclo del secondario I si passerà a 14 ore).
Anche la dotazione oraria dei docenti di classe della scuola media sarà potenziata, per ora in forma di progetto pilota da poi generalizzare nei prossimi anni. I docenti disporranno di un’ora supplementare che sarà utilizzata per rafforzare le attività di orientamento. Una sperimentazione che coinvolgerà cinque istituti, condotta in stretta collaborazione con i servizi di orientamento scolastico, permetterà ai docenti di classe di intensificare l’accompagnamento degli allievi nella scelta e nella progettazione di un percorso formativo nel postobbligo.
Sempre per il settore medio, nel corso del nuovo anno scolastico saranno approfondite le riflessioni sul superamento dell’attuale sistema di differenziazione strutturale (corsi A e B). L’obiettivo è di trovare modalità organizzative che possano risolvere i problemi di equità generati dall’attuale sistema, allentare la pressione esercitata sulle famiglie, sui docenti – ma soprattutto sugli allievi –, e promuovere nel secondo biennio della scuola media un insegnamento vicino alle caratteristiche degli allievi, che sappia indirizzarli verso le formazioni successive.
Da settembre i docenti di lingua e integrazione che operano nella scuola dell’obbligo saranno gestiti direttamente dal Cantone. La riorganizzazione offrirà migliorate condizioni di lavoro e organizzative ai docenti che si occupano di favorire l’integrazione di bambini e ragazzi provenienti da paesi non italofoni e contribuirà a una loro presa a carico più efficace.
Nel settore della pedagogia speciale l’incremento generalizzato sul territorio cantonale delle sezioni e classi inclusive è riconfermato. Si tratta di una modalità che, nel pieno rispetto del progetto inclusivo promosso dalla scuola ticinese, continua a creare interesse nelle scuole comunali e medie. Il lavoro proposto nelle classi inclusive, svolto in condivisione da docente regolare e docente di pedagogia speciale (co-teaching), comporta un crescente bisogno di docenti con formazioni specializzate. Per questo motivo da settembre prenderà avvio un nuovo Master of Arts in Pedagogia specializzata e didattica inclusiva, proposto dal Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI. Il Master ha lo scopo di formare gli iscritti sia per il ruolo di docente di scuola speciale sia per quello di docente specializzato attivo in classi inclusive e regolari.
L’anno scolastico 2021/2022 nelle scuole medie superiori permetterà di porre le basi per un nuovo progetto di maturità bilingue. Grazie a una collaborazione con il Canton Berna, a partire dall’anno scolastico 2022/2023 gli allievi delle scuole medie superiori ticinesi potranno svolgere un soggiorno di un anno presso un liceo del Canton Berna. Delle serate informative destinate agli allievi di II classe interessati a questa opportunità saranno proposte nei prossimi mesi.
Come ogni anno il Liceo cantonale di Bellinzona organizzerà il corso passerella che prepara all’esame complementare per la maturità professionale o specializzata, che a sua volta dà accesso agli studi presso le università cantonali e ai politecnici federali. Per la prima volta il corso si terrà senza il vincolo del numero chiuso. Gli iscritti superano le 130 unità e, per far fronte alla grande richiesta, sono state create sei classi, quattro in più rispetto all’ultima edizione del corso.
Il nuovo piano settimanale delle lezioni del liceo entrerà nel secondo anno di implementazione. Le modifiche introdotte all’inizio dello scorso anno – in particolare l’insegnamento obbligatorio dell’informatica e la redistribuzione sul quadriennio delle ore di scienze sperimentali (biologia, chimica e fisica) –, interesseranno da settembre anche gli allievi di II liceo.
Le scuole professionali
Nei venti centri professionali stanno iniziando un nuovo anno scolastico oltre 11'000 apprendisti e studenti, con una sostanziale stabilità rispetto ai dati dell’anno scolastico 2020/2021. Le attuali stime provvisorie indicano che due terzi degli allievi del settore professionale (circa 6'500) svolgono la formazione di base nella modalità duale (scuola-azienda), l’altro terzo (circa 3'600) frequenta una scuola professionale a tempo pieno. Per quanto concerne il livello terziario non universitario, sono circa 1'300 gli allievi iscritti in una delle 10 scuole specializzate superiori.
Quest’anno saranno circa 3'600 le ragazze e i ragazzi che entreranno per la prima volta in un percorso di formazione professionale, in una scuola a tempo pieno (1'100) o con un apprendistato di tipo duale scuola-azienda (2'500). L’obiettivo di permettere a tutti questi giovani di poter iniziare la loro formazione professionale in un’azienda è la maggiore sfida legata alla straordinaria situazione legata al COVID 19 che ci accompagna ormai da inizio 2020.
Allo stato attuale (23 agosto 2021) sono già stati registrati 1’992 nuovi contratti di apprendistato, 149 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+8%), rispettivamente 11 in più rispetto al 2019 (+1%). Rispetto ai 2'500 nuovi contratti che normalmente si registrano a fine ottobre, vi sono ancora circa 500 nuovi contratti da sottoscrivere.
Anche se in termini complessivi l’evoluzione delle sottoscrizioni di contratti di apprendistato segna una tendenza positiva rispetto agli ultimi due anni, la sfida di riuscire a collocare tutti i giovani e le giovani che intendono iniziare un apprendistato e, rispettivamente, di occupare tutti i posti di apprendistato offerti dalle aziende, resta ancora aperta. In questo momento vi sono oltre 600 ragazzi e ragazze alla ricerca o in trattativa con aziende per sottoscrivere un posto di apprendistato (tra giovani appena usciti dalla scuola media e provenienti da altri percorsi), di cui 223 si sono annunciati al Gruppo operativo per il collocamento a tirocinio (GOCT), un numero inferiore a quello dello scorso anno (243).
La DFP, in collaborazione con l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (UOSP), prosegue e rafforza l’attività di consulenza e accompagnamento individuale per tutti coloro che sono ancora alla ricerca di un posto di apprendistato e in particolare per i 223 aspiranti apprendisti/e nati tra il 2002 e il 2005 che si sono annunciati al GOCT. Di questi, 71 (32%) provengono dalla IV media, mentre gli altri 152 (68%) da altri percorsi (scuole postobbligatorie a tempo pieno, misure di sostegno alla transizione, altri apprendistati ecc.). Gli ispettori e le ispettrici di tirocinio della DFP e gli orientatori e orientatrici dell’UOSP stanno già lavorando a pieno regime per sostenerli, mettendoli in contatto con le aziende che hanno ancora posti di apprendistato vacanti.
Le attività di sostegno al collocamento dei giovani e delle giovani che intendono iniziare un apprendistato proseguiranno fino a fine ottobre, con l’obiettivo di inserirli in percorsi formativi senza perdere un anno scolastico. Un obiettivo quest’anno ancor più vincolante: con l’entrata in vigore dell’obbligo formativo fino ai 18 anni, chi non sarà stato inserito in apprendistato o in altre misure formative potrà contare su un mirato accompagnamento tramite il nuovo servizio GO95.
La DFP prosegue così nella messa in atto delle azioni prioritarie previste dal programma di legislatura 2019-2023 e dai progetti “Più duale”, “Più duale PLUS” e “Obiettivo 95%”, in collaborazione con le organizzazioni del mondo del lavoro, le aziende formatrici, le scuole, i Comuni e tutti i partner che insieme lavorano quotidianamente per la promozione e il rafforzamento della formazione professionale in Ticino.
Infrastruttura digitale
I lavori di messa a giorno dell’infrastruttura digitale degli istituti scolastici ticinesi sono proseguiti nel corso dell’estate. Un totale di 9 sedi sono state digitalizzate: 5 scuole medie, 3 scuole professionali, 1 liceo (1 scuola media sarà terminata nei prossimi mesi). Dal primo giorno di scuola, allievi e docenti avranno a disposizione la rete WiFi in ogni aula, schermi tattili interattivi, nuove risorse multimediali e tablet/pc su carrelli mobili. Durante la prossima estate saranno invece messe a giorno altre 17 sedi.
Il Centro di risorse didattiche e digitali continuerà inoltre a offrire a tutti gli istituti piattaforme online per le attività di insegnamento e apprendimento (Moodle, MS Office 365 ecc.) mentre in diverse sedi scolastiche saranno nuovamente proposte attività legate all’educazione all’uso consapevole delle tecnologie, ad esempio il Teatro forum Per un pugno di like.