CRONACA
Prezzi alle stelle tra pandemia e inflazione. Alfonso Tuor: "Vi spiego perché"
Aumenta tutto. O quasi. Gas, elettricità, gasolio, costo delle materie prime, generi alimentari… L'analisi del giornalista

di Marco Bazzi

LUGANO - Aumenta tutto. O quasi. Gas, elettricità, gasolio, costo delle materie prime, generi alimentari… Ma anche il prezzo della carta, che in un anno è raddoppiato. E secondo il giornalista economico Alfonso Tuor nei prossimi mesi ne vedremo delle belle. Anzi, delle brutte. L’onda lunga di questo fenomeno che si sta manifestando a livello internazionale sta colpendo anche i consumatori ed eroderà in particolare il potere d’acquisto di chi vive grazie a un reddito fisso: pensionati e lavoratori dipendenti.

 

Prendiamo il “ferro–acciaio tondo per cemento armato”: alla fine del 2021 aveva subito un rincaro di quasi il 230 per cento rispetto all’anno precedente. Ed è inutile dire che quel rincaro si riflette sui costi di costruzione. Ma non sono solo i prodotti siderurgici ad aumentare. Altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come, ad esempio, i polietileni, il rame, il bitume, hanno subito rincari percentuali a due o a tre cifre.

 

Tutti si saranno accorti di quanto costa oggi riempire il serbatoio dell’auto, o quello del gasolio per il riscaldamento. Ma sul fronte energetico è raddoppiato il costo dell’elettricità e triplicato quello del gas. Perfino la semplice pasta ha subito un aumento di prezzo del 40 per cento.

Ma perché? Certamente c’entra la pandemia, che però ha accelerato un fenomeno inflazionistico già in atto.

 

“Da oltre dieci anni – spiega Tuor - le banche centrali continuano a stampare moneta e in seguito alla pandemia questo fenomeno si è ulteriormente accentuato. Inoltre, le varie nazioni hanno messo in campo aiuti fiscali ed economici, determinando un aumento dei consumi. La gente si è mossa poco e ha risparmiato su alcune spese, come ristoranti e vacanze, o trasferimenti per andare al lavoro, ma avendo sostanzialmente mantenuto il proprio reddito ha incrementato la domanda di beni durevoli, di produzione industriale, penso per esempio ad auto, computer, lampade, articoli di arredamento, biciclette elettriche… Cosa che ha creato degli imbuti nel settore della logistica e dei trasporti marittimi. Questi fattori incrociati hanno determinato l’aumento dei prezzi”.

 

Poi, aggiunge Tuor, c’è sicuramente in atto un gioco di speculazione finanziaria sul prezzo di petrolio, gas e altre materie prime. “Ma non dimentichiamo che, a parte quella nucleare e quella idroelettrica, l’elettricità viene prodotta o con il gas o con il carbone. Quindi, se aumenta il gas lo stesso avviene per l’elettricità. Ricordo anche che il 40 per cento del mercato europeo di gas e petrolio è garantito dalla Russia, che in questo momento è al centro di tensoini geopolitiche, e ha ridotto l’offerta di gas. L’Unione Europea ha inoltre deciso di aumentare la quota del ‘mercato spot’ che si basa sui prezzi del giorno, rispetto ai contratti a lungo termine, e anche questo ha determinato gli aumenti del prezzo dell’energia. In questo quadro rientra anche la carenza di materie prime e di componenti fondamentali per l’industria, come i semiconduttori, che ha rallentato la produzione”.

 

L’inflazione in atto, secondo Tuor, non finirà presto. “Il che porterà anche a un aumento del costo del denaro, fenomeno già annunciato per marzo dalla Federal Reserve, la banca centrale americana, cosa che a sua volta rallenterà l’economia. Vedo dunque il rischio di entrare in una fase con crescita economica bassa e inflazione crescente, come negli anni Settanta. Di conseguenza aumenteranno anche i tassi ipotecari, una tendenza che si vede già sui nuovi contratti a lungo termine. L’ampiezza degli aumenti non è per ora rilevante, ma ritengo sia destinata a crescere. E l’inflazione è una ‘tassa perfida’, perché colpisce prima di tutto pensionati o lavoratori a reddito fisso”.

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