Il professore dell'USI Filippini commenta gli ultimi sviluppi a livello energetico, dove la Norvegia, incrementando la sua esportazione del 315%, ha sostituito la Russia nel fornire gas in Europa. Alcuni paese OPEC però diminuiscono la produzione
LUGANO - Il peggio è passato, per quel che riguarda i costi dell'energia? Stando ad alcune cifre riportate da La Domenica e commentate da Massimo Filippini, professore di economia al Politecnico di Zurigo e all’USI di Lugano, parrebbe di sì. I prezzi sono scesi di circa la metà rispetto a quelli di agosto, anche se restano pur sempre il doppio rispetto allo scorso anno.
Il motivo? I principali paesi, dalla Germania all'Italia, hanno riempito i loro depositi di gas. Inoltre la Norvegia ha di fatto sostituito la Russia come principale fornitore di gas per le nazioni europee, aumentando la sua esportazione del 315%. Ma alcuni paesi dell'OPEC (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio), per contro, sembrano voler diminuire la loro produzione.
Cosa potrebbe succedere, dunque? Per Filippini, i prezzi ora sono scesi, potrebbero stabilizzarsi o risalire leggermente ma non ai livelli che si temevano, anche se mai dire mai. "In generale, è sempre molto difficile fare previsioni sui prezzi dei combustibili fossili poiché questi prezzi sono influenzati sia da fattori economici, come la domanda e l’offerta, che da fattori geopolitici e da strategie di mercato che vengono definite da grandi produttori e da importanti cartelli", ha detto.
E comunque "si tratta di una situazione del mercato del gas molto delicata ed instabile. Dobbiamo attenderci durante i prossimi mesi ancora variazioni di prezzo", dato che "alcuni giorni fa l’OPEC ha deciso di ridurre la produzione di petrolio. Questa mossa dei più grandi produttori di petrolio porterà probabilmente ad una riduzione dell’offerta globale e quindi a una stabilizzazione del prezzo o addirittura ad un lieve aumento".
In generale il consumo di energia è diminuito. Per l'esperto, ad aver influito sono stati senza dubbio i prezzi molto elevati, che hanno decidere a aziende e privati di stare attenti. E pure le raccomandazioni dei Governi hanno avuto il loro peso.
Un altro fattore che preoccupava moltissimo era il costo della benzina. Anche qui l'emergenza starebbe rientrando, data la diminuzione del prezzo del petrolio.