I sindacati riportano il grande sostegno ai dipendenti dell'azienda ma al contempo il silenzio della stessa, che sulla carta si era detta disponibile a intavolare trattative senza mai arrivare a passi concreti. "Nel mentre si arricchisce"
BELLINZONA - Non sono "ragazzini a cui soddisfa racimolare qualche spicciolo qua e là. Come se anche i giovani lavoratori con un lavoretto saltuario, non avessero diritto a ricevere un giusto salario e corrette condizioni di lavoro, bensì "padri e madri di famiglia, persone che hanno questo lavoro come unica fonte di reddito e che hanno diritto ad un giusto salario per far fronte a tutte le spese mensili necessarie, lavoratori seri, professionali e fieri che si impegnano duramente nel loro lavoro". Le condizioni dei lavoratori di Divoora hanno indignato molti e la raccolta firme dei sindacati UNIA e OCST ha raccolto 1'400 firme in 48 ore.
I sindacati scrivono: "L’azienda si era detta disponibile a trovare una soluzione condivisa con i lavoratori e i sindacati, intavolando delle trattative, ma in realtà ha dimostrato di essere interessata solo a dilatare i tempi senza dare risposte concrete alle richieste dei lavoratori, così da guadagnare tempo per assumere altro personale da sfruttare e creare un esercito di precari di cui disporre a proprio piacimento; manodopera da buttare in strada a correre per effettuare le consegne, in competizione con il collega di fianco a lui, senza riconoscere a nessuno il giusto salario e delle corrette condizioni di lavoro. E non scordiamoci l’arroganza con cui l’azienda trova normale scaricare sui dipendenti anche il costo che questi ultimi devono sostenere per effettuare le consegne: l’auto, la benzina e il telefono portatile. E mentre i lavoratori e le lavoratrici lavorano gratuitamente e pagano il conto, l’azienda si arricchisce".
Dopo le manifestazioni, le firme raccolte. "I driver Divoora chiedono all’azienda di riconoscere dignità, un giusto salario e condizioni di lavoro giuste a suoi dipendenti. Queste sono le voci dei lavoratori e dei clienti di Divoora. E cosa dicono le aziende e i ristoranti che si appoggiano alla piattaforma Divoora, sapendo che queste sono le condizioni di lavoro a cui sottopongono i loro dipendenti? Vogliono davvero essere collegati con un’azienda che non riconosce delle giuste condizioni di lavoro e salario a coloro che consegnano il loro cibo in giro per le città?", incalzano UNIA e OCST, sottolineando come "i lavoratori e le lavoratrici Divoora non chiedono nulla di più di ciò che gli spetta di diritto: chiedono solo di essere pagati correttamente per tutte le ore di lavoro, chiedono che l’azienda si faccia carico del costo della benzina consumata per fare le consegne, chiedono che venga loro riconosciuto il diritto all’indennità malattia. Chiedono di essere rispettati", ma al contempo che "dall'azienda tutto tace".
La petizione a sostegno dei driver Divoora continua qui il link: https://act.campax.org/p/ divoora-rispetto-e-dignita