Il Meteorologo di Arpe Lombardia: "Il vento di ieri è stato un fenomeno eccezionale, il più forte degli ultimi dieci anni"
MILANO/TICINO – Il forte vento delle ultime ore ha causato molti disagi in Ticino come nel nord Italia. Raffiche di vento superiori ai 100 km/h hanno infatti provocato ingenti danni nelle zone di Milano, dove un pezzo del tetto della stazione centrale è crollato a terra. Antioco Vargiu, meteorologo di Arpe Lombardia, ha parlato al Corriere della Sera illustrando anche qualche differenza con il Ticino.
“Il föhn (anche favonio) è vento caldo e secco che scende dalle Alpi. Si forma quando nell’Europa occidentale si instaura un campo di alta pressione e in quella orientale uno di bassa pressione. Se il loro confine si dispone lungo una linea Nord-Sud, scendono correnti fredde verso le nostre regioni, che però incontrano l’ostacolo della catena alpina”.
“L’intensità del vento dipende dalla differenza di pressione. Maggiore è la differenza su corte distanze e più forti sono i venti. Ieri a Milano la differenza di pressione con il Canton Ticino era di 15-17 millibar: una differenza molto elevata. Il vento è arrivato con violenza anche in pianura perché si è incanalato in valli strette disposte Nord-Sud. Oserei dire che il vento di ieri è stato un fenomeno eccezionale, il più forte degli ultimi 10 anni”.
E ancora: “Su scala continentale, questi eventi sono prevedibili con un anticipo di 2/3 giorni”.
I dati elvetici
L’allerta in Ticino è terminata già da qualche ora. Le raffiche massime a basse quote hanno toccato valori compresi tra 70 e 100 km/h, ma localmente si sono raggiunti i 120 km/h. In montagna, invece, le raffiche massime si aggirano tra i 130 km/h e i 160 km/h con punte di 179 km/h sul Gornergrat.