Il 96% dei ragazzini di quell'età possiede uno smartphone. I dati sono emersi durante la campagna SBULLO, che ha voluto renderli attenti su temi quali il cyberbullismo e la necessità di proteggere la propria identità online
LUGANO - Il 96% dei bambini di quinta elementare possiede un cellulare e un terzo di loro, il 32%, lo usa in media per più di due ore al giorno. Un dato che, tradotto, significa un mese all'anno davanti a un device.
Sono i dati, allarmanti, che escono dalla campagna SBULLO, che come ogni anno ha parlato ai giovanissimi dei pericoli della rete, dal bullismo alla necessità di proteggere i propri dati online. Infatti, 440 bambini di quinta elementare, divisi in 27 classi, hanno affrontato con il sergente capo Claudio Mastroianni e il caporale Patrick Bruehwiler della Polizia di Lugano i temi del rispetto, dell’identità e delle differenze, della stima e dell’autostima, delle emozioni e del loro riconoscimento. Un ampio capitolo è stato dedicato al tema dei pericoli in rete e sono stati offerti i consigli per proteggersi dai rischi che si possono incontrare navigando nella rete e utilizzando i social network. Nel programma anche i temi giovanili della violenza, dei furti, dei danneggiamenti e dei graffiti.
Lo scopo della lezione è stato quello di fornire agli allievi gli strumenti per riconoscere e proteggersi dai potenziali pericoli dovuti a episodi di bullismo e cyberbullismo, come anche far riconoscere al più presto agli oramai "nativi digitali" l'importanza della protezione dei propri dati personali, visti i rischi ricorrenti quando foto e selfie sono caricati sui social network.
I numeri sono emersi da un sondaggio. Si ricorda comunque il ruolo fondamentale dei genitori, invitati a parlare ai bambini di cyberbullismo e cybermobbing e a raccogliere le prove se qualcosa di simile accadesse ai loro figli.