La governatrice della Banca centrale lancia l'allarme. Ma Putin la smentisce: "La situazione si sta stabilizzando"
MILANO - Chi la racconta giusta? Vladimir Putin e la governatrice della Banca centrale Elvira Nabiullina, hanno rilasciato oggi dichiarazioni contrastanti circa l’effetto delle sanzioni occidentali sull’economia della Russia. La prima a parlare è stata la Nabiuillina che si è rivolta alla Duma, il parlamento russo, affermando che "nel secondo trimestre e nell'inizio del terzo, il Paese dovrà affrontare cambiamenti strutturali della sua economia a seguito delle sanzioni”.
“Le sanzioni - ha aggiunto la governatrice - hanno colpito in un primo momento il mercato finanziario, anche se ora avranno un impatto più forte sull’economia”.
Nabiullina ha altresì sottolineato come la banca centrale non "proverà ad abbassare l'inflazione a ogni costo, perché questo limiterebbe l'adattamento dell'economia alla nuova situazione caratterizzata dalle sanzioni”. Secondo la governatrice ci vorrà fino al 2024 per riportare l'inflazione al suo obiettivo del 4 per cento. Nel mese di marzo, la rilevazione della corsa dei prezzi si è attestata al 17 per cento.
"I problemi principali saranno associati con le restrizioni sulle importazioni e la logistica del commercio estero, e in futuro per le esportazioni", ha spiegato aggiungendo che le aziende russe dovranno adattarsi. "I produttori russi dovranno cercare nuovi partner, logistica, o passare alla produzione di prodotti delle generazioni precedenti. Gli esportatori avranno bisogno di cercare nuovi partner e accordi logistici e tutto questo richiederà del tempo”.
Insomma, quella tratteggiata da Nabiullina davanti ai parlamentari, è una situazione piuttosto allarmante. Forse per questo è immediatamente intervenuto sul tema anche Vladimir Putin, che ha fornito una lettura diversa, tesa a minimizzare l’effetto delle sanzioni.
“Il blitzkrieg economico dell'Occidente contro la Russia è fallito, gli stessi iniziatori delle sanzioni sono stati danneggiati", ha detto il presidente russo, tracciando tra le righe un parallelismo con il “blitzkrieg” militare, la guerra lampo. Quella che l’Occidente gli ha più sottolineato di aver fallito, all’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
“Le sanzioni - ha aggiunto Putin - dovevano minare rapidamente la situazione finanziaria ed economica del nostro Paese, provocare il panico nei mercati, il crollo del sistema bancario, una carenza su larga scala di merci nei negozi. Possiamo già affermare con sicurezza che una tale politica nei confronti della Russia è fallita, la strategia della guerra lampo economica è fallita”.
"La Russia - ha concluso il presidente russo - ha resistito a una pressione senza precedenti provocata dalle sanzioni. Il tentativo occidentale di far collassare il sistema bancario russo con le sanzioni non è riuscito”. Di più, secondo Putin, la situazione economica in Russia "si sta stabilizzando", così come l'inflazione, con il rublo tornato ai livelli di prima dell'inizio della guerra in Ucraina.