Valenzano Rossi delusa: "Si va avanti a istanze senza parlarsi, è peccato. Vedremo nelle sedi giudiziarie che risposta dare”
LUGANO - Ex Macello, gli autogestiti del Centro Sociale Il Molino chiedono a Città e Cantone un risarcimento di 100’000 franchi. La pretesa, scrive LaRegione, è stata inviata ai due enti pubblici responsabili dell’abbattimento per i numerosi oggetti che si trovavano nello stabile nella notte fra il 29 e il 30 maggio scorsi.
“Sì, abbiamo notificato una pretesa, che è quantificata in maniera ancora sommaria e provvisoria in 100’000 franchi. Al momento della demolizione c’era molto materiale nell’edificio, beni di proprietà dell’associazione che aveva in uso lo stabile secondo la convenzione firmata vent’anni fa”, ha confermato al giornale l’avvocato Costantino Castelli, legale dell’associazione Alba. La convenzione era stata sottoscritta da Alba (acronimo di ‘Addio Lugano Bella Associazione’, costituita dagli autogestiti appositamente per le trattative), Consiglio di Stato e Municipio di Lugano, con il sindaco Giorgio Giudici e i municipali Giuliano Bignasca e Giovanni Cansani.
L’istanza è stata appena formulata e dunque gli autogestiti sono in attesa di risposta, prima di rivolgersi, eventualmente, al foro civile per far valere le proprie pretese. Castelli sottolinea che la notifica è stata presentata ora, in quanto per legge va fatta entro un anno dai fatti. È stata prodotta una lista, che contiene un centinaio di oggetti di vario genere: strumenti musicali, computer, elettrodomestici, mobili, effetti personali vari, biciclette e anche uno scooter.
Cose che sono andate distrutte con la demolizione o con il tempo, in quanto dovrebbero trovarsi ancora sotto le macerie, dato che negli ultimi undici mesi l’area si trova sotto sequestro a causa dell’inchiesta penale tuttora in corso.
Lapidaria la reazione alla notifica della capodicastero Sicurezza di Lugano, Karin Valenzano Rossi. “L’abbiamo ricevuta settimana scorsa – conferma a LaRegione –. Di solito prima di fare le istanze ci si parla: la delusione è sempre la stessa, si va avanti a istanze senza parlarsi, è peccato. Vedremo nelle sedi giudiziarie che risposta dare”.