Il direttore del DI: "Registriamo un crescente numero di entrate illegali negli ultimi mesi"
BELLINZONA – Il numero di migranti irregolari aumenta in tutta la Svizzera. La pressione al confine si fa sentire e anche il Ticino, ovviamente, non è esente dall’assorbire le ondate. Del tema ne ha parlato anche il direttore del DI Norman Gobbi al Mattino della Domenica. “Registriamo un crescente numero di entrate illegali negli ultimi mesi. Cifre simili le abbiamo toccate nel 2016, quando venne decretato lo stato di necessità. Il Ticino fa la sua parte, ma non possono chiederci uno sforzo supplementare”.
E ancora: “Lo sforzo intrapreso dal Ticino sul fronte dell’accoglienza degli ucraini è lì da vedere e ci costa parecchi soldi, oltre all’impegno organizzativo e logistico. Inoltre nel Basso Mendrisiotto sono presenti i centri federali di registrazione, e in parallelo operiamo per il fermo e la registrazione degli stranieri illegali: un lavoro che con l’aumento riscontrato si fa sempre più pesante. È importante che nelle situazioni di emergenza, o comunque di forte pressione migratoria, vi sia una solidarietà confederale rafforzata: gli altri Cantoni devono dimostrare tale solidarietà e impegno. Penso in particolare ai Cantoni della Svizzera centrale, che per la loro collocazione geografica non subiscono le stesse conseguenze operative e di carico di lavoro che abbiamo in Ticino e oggi ancora di più nel Canton San Gallo; infatti, alla frontiera Est entra quasi il 60% del totale dei migranti di questa ondata”.