La CRS è uno dei criteri di aggiudicazione nell'assegnazione degli appalti, una primizia a livello nazionale e internazionale. Ma quali sono i criteri da seguire? Ne parla il pocasta della SUPSI
LUGANO - Nel 2020 il Cantone Ticino ha introdotto la responsabilità sociale delle imprese (CSR – Corporate Social Responsability) come criterio di aggiudicazione nell’assegnazione delle commesse pubbliche.
Il DFE e la Camera di commercio si sono rivolti alla SUPSI per elaborare uno strumento in grado di certificare la sensibilità delle aziende verso ambiente, società ed economia.
La vostra azienda elabora un rapporto di sostenibilità? Considera i fattori sociali e ambientali nella scelta dei fornitori? Utilizza materie prime o prodotti da fonti certificate?
Ecco alcune delle domande alle quali le aziende ticinesi che vorranno partecipare ad un appalto pubblico saranno tenute a rispondere.
Nel 2020 infatti, la Legge sulle commesse pubbliche in vigore in Ticino ha introdotto la responsabilità sociale delle imprese (CSR) come criterio di aggiudicazione nell’assegnazione degli appalti: una primizia a livello nazionale ed internazionale.
In questa nuova puntata di “Voci dalla ricerca”, Jenny Assi, Docente-ricercatrice senior del Centro competenze management e imprenditorialità della SUPSI, presenterà insieme a Walter Bizzozzero, Responsabile del Centro di competenza in materia di commesse pubbliche del Cantone, il progetto che ha portato alla definizione del criterio di CSR e all’elaborazione di un sistema misurabile e trasparente nei confronti delle aziende concorrenti. In particolare, a loro disposizione vi è uno strumento per la creazione di
un rapporto di sostenibilità semplificato per aiutarle a definire il proprio posizionamento rispetto ai 30 indicatori selezionati.
L’invito è quello di scoprire questa e le altre puntate del podcast attraverso le piattaforme Apple podcast, Spotify, o a partire dal sito SUPSI.
L’appuntamento con un nuovo episodio dedicato alla sostenibilità è previsto a fine novembre.
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