Spunta un verbale di due anni fa. L'ex comandante delle Guardie svizzere è in carcere da tre settimane a Zurigo
ZURIGO – Giorno dopo giorno emergono nuovi particolati sulla vicenda che ha portato in carcere a Zurigo il segretario comunale di Zermatt, Daniel Anrig, ex comandante delle Guardie pontificie. L’uomo era scomparso misteriosamente dal paese, poi si è capito perché: da oltre tre settimane si trova agli arresti, anche se, secondo il suo avvocato “non é colpevole di nulla”.
Il Tagesanzeiger ha rivelato nuovi particolari sulla vicenda, che pare essere di matrice sentimentale. Si parla di due uomini, uno dei quali l’ex comandante delle Guardie svizzere, di una donna, e di un verbale giudiziario relativo a un caso che risale a due anni fa.
Il "Tagi" cita una "fonte ben informata" che racconta di una accesa discussione tra Anrig e un altro uomo fuori dalla casa della donna. Anrig è poi salito sul treno diretto in Vallese, mentre l’altro uomo lo ha denunciato alla polizia. E proprio sul treno è avvenuto l’arresto.
Il Ministero pubblico di Zurigo ha confermato che al centro dell’inchiesta non ci sono né danni fisici né aggressioni. E quindi? Sempre secondo il "Tagesanzeiger" Anrig sarebbe stato accusato in passato di tentata coazione e violazione di domicilio. Ecco che entra in gioco il verbale del 2020, stando al quale Anrig avrebbe molestato la sua amante e suo figlio, minacciando di morte la donna e il bambino, e di togliersi la vita. Per quella vicenda è stato condannato a una multa. E probabilmente l’arresto delle scorse settimane si inquadra in quella relazione turbolenta.
Nel 2014, Papa Francesco definì Anrig "un cattolico eccezionale e un buon padre di famiglia". Durante il suo mandato di comandante della Guardia pontificia ha infatti vissuto con la moglie e i quattro figli in Vaticano.