"Penso sia importante che in Parlamento ci siano persone legate al settore turistico, uno dei principali pilastri della nostra economia, anche se non mi faccio illusioni..."
ASCONA - Dal giugno il Beach di Ascona è tornato a nuova vita. Figura centrale del rilancio è stato Alessandro Ambrosoli, alla cui famiglia appartiene lo storico locale. “Mio nonno – ricorda il giovane imprenditore - lo acquistò quando ancora era un kursaal, con annesso il lido, e all’interno del perimetro ci sono ancora le cabine che ricordano l’antico uso del locale. In seguito alla crisi legata alla pandemia la società che negli ultimi anni ha gestito il Beach ha chiuso, così abbiamo deciso di riprenderlo noi, con il ParkHotel Delta, e lo abbiamo ristrutturato. Dopo un anno e mezzo di lavori abbiamo riaperto in giugno, tornando alla filosofia iniziale del Beach che aprì nel 2004, ma attualizzandola, cercando di proporre un salotto per la gente del Locarnese, dove ritrovarsi per bere o mangiare qualcosa, o ballare. Un locale abbastanza camaleontico, insomma, che segue la giornata e i desideri della clientela, dal pranzo al drink notturno”.
È stato un investimento importante, di circa due milioni di franchi, prosegue Ambrosoli, “il locale è un edificio in stile Bauhaus con un notevole valore architettonico quindi abbiamo cercato di rinnovarlo al meglio rispettando però la sua natura. In merito all'andamento siamo soddisfatti di questa prima estate: nonostante oggi ci sia parecchia concorrenza, il Beach è un locale apprezzato dai locarnesi ma anche dai clienti del nostro albergo”.
Anche nel 2022 il turismo nel Locarnese è andato bene: “Non come negli ultimi due anni, dove c’è stato un vero boom in Ticino, dovuto al timore o all’impossibilità di viaggiare all’estero. Credo che siamo riusciti, tutti insieme, a capitalizzare un po’ di turismo che è tornato. Ora che si è ripreso a viaggiare verso mete estere, l’importante è riuscire a fidelizzare la clientela che ha scoperto, o riscoperto la nostra regione”.
Il concorrente più diretto e vicino è sicuramente l’Italia, che ha laghi, mare, montagne… E una grande cultura turistica, aggiunge Ambrosoli. “Attualmente abbiamo anche un cambio sfavorevole rispetto all’euro, ma proprio per questo dobbiamo cercare di offrire sempre maggiore qualità, di proporre cose nuove, e soprattutto dobbiamo avere il coraggio di investire. Perché oggi, in questo mondo globale, i turisti non ti cadono più addosso”.
Il discorso del coraggio di investire è uno dei capisaldi del programma che Ambrosoli ha stilato dopo aver deciso di candidarsi per il Gran Consiglio nelle fila del PLR.
“Insieme al valore della libertà, della difesa della libera iniziativa, è un punto che vorrei portare a livello pubblico. Penso sia importante che in Parlamento ci siano persone legate al settore turistico, uno dei principali pilastri della nostra economia, anche se non mi faccio illusioni: so che la nostra lista è forte e l’ho messo in conto fin dall’inizio, ma credo che quando uno accetta una sfida debba comunque dare il meglio di sé. D’altra parte, non ho chiesto io di candidarmi, mi è stato proposto. Ci ho riflettuto e mi son detto: perché no? Poi vedremo come andrà e se ci saranno altre opportunità… non metto ipoteche sul futuro”.
Il Ticino, come un po’ tutta la Svizzera, prosegue Ambrosoli, “è figlio di un grande periodo di benessere che forse ci fa ancora pensare che sia tutto scontato, ma non è così. Siamo ancora in un certo senso un’isola felice, ma all’interno di un sistema complesso e globale dal quale non possiamo prescindere. Ecco perché è fondamentale avere il coraggio di investire. Penso, per esempio, a un grande progetto come il Lac di Lugano, ma anche al Palacinema di Locarno, che però dovrebbe trovare il suo completamento con la ristrutturazione del palazzetto Fevi, perché nel Locarnese manca una vera struttura congressuale. Ecco, sono questi i progetti a cui mi riferisco quando parlo di coraggio di fare, oltre a quelli che stanno portando avanti gruppi privati, e qui penso al Grand Hotel di Locarno… A volte, però, ho l’impressione che una parte delle forze politiche faccia ragionamenti di convenienza quando si tratta di sostenere o di osteggiare certi progetti, e questo non incoraggia certamente lo spirito d’iniziativa”.
Trattandosi di un giovane imprenditore, non si può evitare il tema “giovani e politica”. “Se non sono molti a interessarsene, forse è perché non si sentono abbastanza coinvolti: i partiti sono ancora famiglie piuttosto chiuse, e la politica rimane dunque un discorso riservato a gruppi ristretti”.
Sul piano politico, Ambrosoli si colloca nel centrodestra: “Sono certamente per un ruolo meno invasivo dello Stato, ma sono assolutamente convinto che lo Stato giochi nella società un ruolo fondamentale: è importante che sia in armonia con il cittadino collaborando e aiutando anche l'economia, promuovendo importanti opere pubbliche che possono portare indotto, e sostenere l'iniziativa privata che per quanto può essere coraggiosa ha bisogno di un contesto che non la renda un’oasi nel deserto”.