Il Consiglio della Conferenza Cantonale dei Genitori risponde alla consultazione del DECS, bocciando però l'idea di indirizzi specifici di materia: "Non risponderebbero al bisogno di chi non ha ancora preso decisioni per il futuro"
BELLINZONA - Il Consiglio della Conferenza Cantonale dei Genitori all'unanimità auspica il superamento dei livelli alla scuola media, augurandosi che una sperimentazione possa essere effettiva ancora nel corso della legislazione in corso, tramite "la composizione di classi e gruppi ridotti al loro interno eterogenei, e la realizzazione di un sistema di valutazione che informi regolarmente l’allievo ed i genitori sui risultati scolastici, per rapporto agli eventuali indirizzi di materia stabiliti.
Il Consiglio ha aderito alla consultazione proposta dal DECS, esprimendo la preoccupazione che il tema potesse, "in modo disastroso", slittare alla prossima legislatura.
"La necessità urgente di superare una discussione di oltre vent’anni sulla divisione degli allievi nei corsi A e B, è attestata dal fatto che 13'000 allievi hanno concluso la scuola dell’obbligo
nei quattro anni della legislatura che volge al termine. Questi allievi non hanno potuto attendere o rimandare le decisioni, ed hanno compiuto scelte di studio e di vita. Moltissimi
allievi e genitori hanno anche dovuto convivere con la fatica ed il disagio di un sistema che ne ha condizionato precocemente il percorso, le scelte e gli sbocchi", si legge nella nota, dove vengono prese in analisi le proposte sul tavolo. "Se genitori ed allievi devono quotidianamente andare avanti, e riporre fiducia nei docenti, deve essere possibile anche per le istituzioni politiche e scolastiche ritrovare un senso di unità e convergenza, e confermare una solida fiducia alla scuola per lavorare al superamento dei livelli A e B".
Ai genitori però non piace l'idea di indirizzi specifici di materia, tra cui scegliere obbligatoriamente, perchè "non risponderebbe al bisogno di quegli allievi che non hanno ancora preso decisioni e di quegli allievi che beneficerebbero maggiormente dall’esplorare i vari indirizzi di materia sino alla fine della scuola dell’obbligo. In altre parole ci sembra importante evitare di riproporre il problema della precocità delle scelte, che ha già caratterizzato negativamente il modello attuale, ed evitare di confondere la specializzazione con orientamento". a loro avviso infatti una specializzazione alle medie è da evitare, dato che "I percorsi di formazione professionale e di studio nel medio superiore, ed oltre nel livello di formazione terziario professionale ed accademico, sono moltissimi e ciascuno richiede agli allievi uscenti dalla quarta media di oggi, lo sviluppo di conoscenze specifiche e molto distanti tra loro nei i vari percorsi di domani", "tra il 2002 ed il 2020 i posti di lavoro in Ticino occupati da persone con formazione di livello terziario sono raddoppiati in percentuale passando dal 20% al 40%, a partire dagli anni ‘90 la formazione accademica e di base ha avuto un forte sostegno istituzionale ed un grande impulso in Ticino. Tra il ’95 ed il ’96 sono nate l’USI - Università della Svizzera Italiana e la SUPSI - Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, che in poco più di due decenni sono passate da qualche centinaio di studenti a rispettivamente 3'900 studenti USI e 5'800 studenti SUPSI nel 2021". Si avverte inoltre "l’esigenza di continui aggiornamenti professionali dei dipendenti è sempre più diffusa nei vari settori d’attività economica e nel settore pubblico" e "le vite lavorative sono sempre più interessate da cambi di direzione, richiedendo frequentemente ai lavoratori una riqualificazione per affrontare i cambiamenti", motivo per cui far indirizzare i ragazzi verso qualcosa di specifico non è la scelta migliore.
Come superare i livello, dunque? Mantenendo alte motivazione e spirito di gruppo negli allievi, "elementi fondanti nell’adolescenza, e sostenere apertura mentale sui possibili percorsi successivi, elemento fondante dell’età adulta, ormai caratterizzata da contesti instabili e in forte evoluzione". In pratica, si chiede di "realizzare classi al loro interno eterogenee, e gruppi di lavoro ridotti al loro interno eterogenei", "offrire agli allievi percorsi unici, dando a tutti la possibilità di applicare eventuali indirizzi di materia (ad. es. per la matematica gli indirizzi “applicativo”, “tecnologico” ed “astratto”)" e "applicare un sistema di valutazione che, al di là delle note sommative, comunichi regolarmente ad allievi e genitori in quali indirizzi di materia l’allievo riesce bene e in quali può migliorare"