In quello stabile il fratello uccise la madre. Il 21enne ha alle spalle una storia problematica di dipendenze, il giudice Ermani ha deciso di concedergli una possibilità. Se non rispetterà le regole tornerà in carcere
BELLINZONA - Una storia di famiglia complicata, terribile, con il fratello che ha ucciso la madre in preda a uno scompenso psicotico. Il dolore lo aveva portato a incendiare la casa del delitto. "Ho sognato per notti quella casa", ha raccontato. I suoi problemi di alcolismo e dipendenze nascono però già molto prima e ora gli viene data la possibilità, con ferree regole, di combatterli seriamente.
Il 21enne che ha fatto scoppiare l'incendio dove la madre è stata uccisa è stato infatti condannato a una misura di assistenza riabilitativa anticipata a Villa Argentina a Mendrisio, per un periodo di prova di tre mesi. Se non funzionerà, tornerà in aula e probabilmente in carcere. Le accuse a suo carico erano incendio intenzionale e rottura dei sigilli, oltre a violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, danneggiamento e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti.
Lui è deciso a cambiare. Dice di voler vivere e di volercela fare senza alcool. In carcere, dove è stato dopo l'arresto, ha provato a inghiottire una lametta. "Avevo smesso di prendere farmaci di mia spontanea volontà perché volevo vedere come mi sarei sentito. Non è stata una buona idea, mi è salita la depressione e ho fatto quello che ho fatto", ha raccontato. "Ora voglio vivere".
Spiega di aver riflettuto a lungo. "Senza l'utilizzo di sostanze e di alcol sono un'altra persona. Ero un alcolizzato, ora mi sento meglio ed è la prima volta che sono convinto di andare in comunità, sono cambiato". Ci era già stato altre volte, era sempre fuggito: ora è la sua ultima possibiltà, perchè se dimostrerà di non seguire le regole, tornerà dietro le sbarre.
"Vista la giovane età dell'imputato e il suo passato traumatico è giusto che la giustizia le dia un'opportunità", afferma il giudice Ermani al riguardo