Secondo la ricostruzione della Regione sarebbero tre "meme" con protagonisti dei bambini. Dadò: "Commissione esterrefatta"
BELLINZONA - Ci sarebbero altre foto inviate dal giudice Mauro Ermani alla segretaria presunta vittima di mobbing, nella busta anonima fatta pervenire al presidente della Commissione giustizia Fiorenzo Dadò. Lo scrive La Regione, precisando che le immagini sarebbero state trasmesse via WhatsApp nel 2020, tre anni prima dell'ormai celebre meme con i falli giganti.
Si tratterebbe di tre immagini con protagonisti bambini, di quelle che si trovano su Google. Leggiamo dal pezzo del quotidiano bellinzonaese a firma Andrea Manna e Jacopo Scarinci: "C’è un piccolo che ‘bacia’/‘lecca’ il muso di un maiale. Un altro è invece seduto in un acquario, con immersi gambe e busto, che sembra aspirare l’acqua con un tubicino. Entrambi sono col volto scoperto, in barba, verrebbe da dire, alle Convenzioni internazionali sulla protezione dei fanciulli. C’è poi un bimbo che sta rovistando in una dispensa: è ripreso di spalle, con il sederino scoperto, sul quale sono rimasti attaccati biscottini di cereali (sul pavimento c’è la scatola). Apparentemente nulla di pedopornografico". Al momento non si conosce il contesto della conversazione in cui sarebbero stato inviati questi meme.
La Commissione Giustizia ha deciso stamane d'inviare il materiale al Consiglio della Magistratura e al procuratore straordinario Franco Passini che, negli scorso giorni, aveva emanato un decreto di non luogo a procedere per l'immagine con i falli giganti.
Intervistato sempre dalla Regione, così si è espresso Fiorenzo Dado: "Bisogna appurare che queste foto siano state realmente foto che il giudice Ermani ha inviato a questa segretaria, andranno fatte tutte le verifiche del caso. Resta il fatto che sono foto oscene, e che è inaccettabile girino in rete, nelle chat, sui social. Sono foto che segnano il totale disprezzo dei bambini e dell'infanzia, è tutto il contrario di quello che bisognerebbe dimostrare. I bambini non sono oggetti da circo né di scherno o ridicolizzazione. La Commissione è rimasta esterrefatta. Sono foto inaccettabili. Chiunque le abbia divulgate è una persona che ha qualche problema".