CRONACA
Edy Imperiali, una vita da body builder tra rinunce e sacrifici. E tre vittorie in tre tornei. A 61 anni!
Quanto si allena, cosa mangia e soprattutto cosa non mangia… E alla domanda ma chi glielo fa fare, risponde…

di Marco Bazzi

MENDRISIO – Tre vittorie su tre competizioni. Con questo invidiabile palmarès Edy Imperiali ha chiuso la sua stagione agonistica di body building. Un risultato di grande prestigio, anche alla luce della sua non più giovane età: 61 anni compiuti. E anche alla luce del lungo stop all’attività competitiva.

“Sono tornato alle gare l’anno scorso dopo 14 anni di pausa e dopo il secondo posto ottenuto nel 2008 ai campionati svizzeri – racconta a liberatv -. Una pausa che mi sono imposto per diversi motivi: la nascita della mia seconda figlia, la ristrutturazione di casa, un infortunio alla spalla…”.

Ma Imperiali non ha mai smesso di allenarsi e così l’anno scorso è tornato alle competizioni in grande forma: terzo posto nella categoria Master over 50 al torneo Internazionale svoltosi a Sempach. E terzo posto ai Campionati svizzeri, risultato che gli ha consentito di partecipare con la Nazionale elvetica ai Mondiali svoltisi in Spagna il 5 novembre: è entrato nella top ten internazionale della sua categoria, classificandosi nono.

“Quest’anno – racconta - ho iniziato la preparazione a gennaio con l’obiettivo di competere sempre a livello nazionale e a settembre ho vinto a Mendrisio la Coppa Ticino, che non veniva più organizzata da 30 anni”.

Poi le ciliegine sulla torta della stagione 2023: sabato scorso a Wettingen Imperiali ha centrato il gradino più alto del podio ai Campionati svizzeri nella categoria Master body building over 60 e in quella per atleti fino a 85 chili: “E quest’ultimo è il risultato che considero più prestigioso, in quanto mi sono confrontato con atleti molto, ma molto più giovani di me”.

Parlare di ciliegine e di torte a Edy Imperiali sembra quasi un affronto. Già, perché zuccheri e leccornie sono rigorosamente banditi dalla sua dieta: “Da gennaio a sabato scorso ho seguito un regime alimentare serrato: cinque giorni a settimana senza carboidrati e una ricarica moderata di due giorni. Zero alcol, zero insaccati e alimentazione strettamente controllata a base di carne, maiale escluso, pesce e verdura. Niente pasta e niente pane: i carboidrati li prendo dal riso e dalle patate dolci. Della dieta fanno parte invece noci, mandorle, burro d’arachidi e integratori alimentari a base di proteine in polvere. Questo mi consente di mantenere costante il mio peso durante le competizioni tra gli 84 e gli 85 chili, e fuori stagione di non superare mai gli 88”.

Insomma, una vita di grande rigore a tavola, ma soprattutto di grandi sacrifici, che non ammette sgarri: Imperiali si allena 6/7 volte a settimana, con tre sedute di aerobica di un’ora al mattino a digiuno – nord walking e cardio, possibilmente outdoor – e 5 sedute di pesi in palestra.

E alla domanda ‘ma chi glielo fa fare’, risponde: “La grande passione che ho fin dall’età di 16 anni, una passione che è diventata la mia filosofia di vita. Certo, la mia è una vita di rinunce e di sacrifici, ma io non li percepisco come tali, anche se a volte è difficile declinare gli inviti degli amici a costinate e aperitivi. Per esempio, sotto Natale accetto al massimo l’invito a un paio di cene”.

E poi c’è il lavoro, che in Polizia cantonale, dove ha una funzione di quadro, è impegnativo. “Certo, conciliare un’attività sportiva a questi livelli con la professione è difficile, ma ci sono sempre riuscito. Anche se alla fine della stagione agonistica arrivi con le energie ridotte al lumicino. Infatti, quest’anno la Federazione mi ha chiesto di partecipare al mondiale, che si svolge sempre in Spagna, ma con il mio coach abbiamo deciso di chiudere la stagione così, con tre vittorie su tre competizioni. Meglio non esagerare… In ogni caso, per me è fondamentale, oltre alla famiglia e al lavoro, avere un’attività sportiva che mi dà benessere e serenità”.

Tra tutti gli sport possibili e immaginabili, Imperiali ha scelto il body building: “Molti mi chiedono perché. Semplice – spiega -: ho sempre amato un corpo prestante e muscoloso, un fisico con una perfetta definizione muscolare. Ecco i motivi per cui ho nel cuore questa disciplina, che ho scelto da ragazzo e alla quale non ho mai rinunciato”.

 

 

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