Lo psichiatra ticinese: "Esistono delle fasi emotive da affrontare. Rendere pubblico quanto accaduto non è uno strumento terapeutico"
BELLINZONA – "Alla nostra famiglia è successo qualcosa di grave". Ha utilizzato queste parole l'ex Miss Svizzera Christa Rigozzi sui social lasciando i followers in apprensione. Nelle ore successive si è scoperto che l'abitazione di Monte Carasso della famiglia Rigozzi - in quel momento in vacanza - è stata presa d'assalto dai ladri. Severi i commenti contro l'ex Miss Svizzera da una frangia del web, che giudice eccessivo l'allarme lanciato ai seguaci.
Ma quali emozioni e sentimenti si scatenano nella mente umana dopo aver subito un furto? Cosa implica subire una violazione di proprietà? E quali paure lascia la consapevolezza che ignoti possono introdursi nella propria abitazione? Questo e tanto altro lo abbiamo chiesto al medico allo psichiatra Orlando Del Don.
"Un evento come un furto stravolge in modo la vita della vittima. In particolare il suo rapporto con il mondo, con la realtà e con la propria storia personale. Le conseguenze possono essere anche di lunga durata e, pertanto, in questi casi è necessario spesso un intervento psichiatrico e psicoterapeutico. È importante non isolarsi e non modificare il proprio quotidiano in modo duraturo", dice a Liberatv.
Senso di smarrimento, insicurezza, paura. Come si reagisce alla violazione di una proprietà?
"Ognuno erige modalità di difesa, tutela del proprio "Io" violato e di riappropriazione della propria sfera di sicurezza personale in modo diverso. Questo a seconda del carattere, della personalità, del contesto in cui è inserito, della propria cultura e della specifica fattispecie. Importante è parlarne con uno specialista, con i propri famigliari e amici, non isolarsi e/o modificare il proprio quotidiano in modo duraturo".
Esistono anche delle fasi di emotive da affrontare?
"Questo sempre! Bisogna infatti ricostruire il senso e il significato di quanto è avvenuto e di come questo ha scosso, fragilizzato o destrutturato le basi del processo identitario ed egoico del soggetto colpito. Spesso questo deve essere attuato con l'aiuto di specialisti. Ma tutto ciò deve essere fatto rapidamente, prima che si cronicizzino modalità di funzionamento patologiche e invalidanti".
Caso di Christa Rigozzi. Qualcuno punta il dito trovando esagerata la sua reazione…
"Si tratta di una questione delicata. Certo è che la messa in rete di quanto accaduto non è certamente uno "strumento terapeutico". Sarebbe stato saggio, ancor più in questo caso specifico (vista la notorietà della persona coinvolta), evitare di pubblicare e/o divulgare alcunché".
La mente nasconde dei 'segreti' per poter affrontare eventuali furti?
"Davanti a questi eventi esistenziali avversi non siamo né saremo mai abbastanza tutelati, protetti o sicuri. Dobbiamo solo prendere atto che siamo tutti ugualmente a rischio ... specialmente quando usciamo dell'anonimato. L'unico elemento preventivo utile è quello di avere rapporti validi e solidali con il nostro vicinato in modo tale da creare una rete virtuosa di reciproco sostegno, aiuto e controllo della nostra proprietà e dei nostri affetti".
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