Il direttore di Libero: "Come si resiste a tutto questo? Semplice, a me non frega niente di quello che si dice di me"
SANT’ANGELO LODIGIANO – Vittorio Feltri difende Selvaggia Lucarelli. Il direttore di Libero ha preso posizione sulle feroci polemiche che coinvolgono la Lucarelli dopo la morte della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano (vedi articoli suggeriti). “Le antipatie personali – scrive Feltri – possono offuscare le nostre capacità cognitive e per questo vanno messe da parte. Occorre analizzare i fatti con razionalità. Quello che viene contestato a Selvaggia è che ella è solita gettare nel tritacarne e dare in pasto alla gogna dei social network oggi questo e domani quel personaggio o individuo qualunque, il tutto senza farsi tanti scrupoli e mostrando addirittura una cattiveria che dà i brividi. Bene. È vero. Questo accade”.
Poi aggiunge: “Ma se qualcuno non regge tutto questo e si ammazza, la colpa non può essere attribuita a chi ha portato a galla un eventuale atto sconveniente, ingiusto, poco pulito, criticabile che la persone che si è suicidata ha compiuto. Se ammettessimo questa tesi, ossia se ritenessimo colpevole Lucarelli, la sua colpevolezza risiederebbe nell’avere svelato una sorta di inganno, ma questa non può essere considerata una colpa, non si tratta di un delitto, di un reato, di un crimine”.
E ancora: “Infine, conclude, questa ristoratrice, questa donna, avrà pure compiuto un errore, questo ancora non si è capito, non lo so, ma ciò che so con certezza è che, qualsiasi errore ella abbia compiuto, non meritava comunque il linciaggio da parte dell’opinione pubblica, quella stessa opinione pubblica che ora sta linciando Selvaggia Lucarelli per avere linciato Giovanna Pedretti. Quella stessa opinione pubblica che è una sorta di mostro famelico, assetato costantemente di sangue. Come si resiste contro tutto questo? Io conosco un unico antichissimo rimedio che applico da sempre: non mi frega un fico secco di quello che si dice di me”.