Il Sindacato VPOD scrive a Marina Carobbio: "Sbagliato equiparare lo sciopero del 29 febbraio a un congedo non pagato"
BELLINZONA – Giovedì 29 febbraio andrà in scena lo sciopero dei dipendenti pubblici per protestare contro la mancata concessione del rincaro e contro la mancata sostituzione del 20% del personale partente. Una giornata di mobilitazione a cui il comitato docenti del sindacato VPOD ha invitato i docenti comunali a partecipare, in quanto “subiscono le conseguenze del non riconoscimento del carovita”.
Un’infelice lettera della Sezione scuole comunali datata 20 febbraio, però, sembra voler scoraggiare la presenza dei docenti. “Si ricorda – si legge nella missiva – che l’autorità di nomina può concedere al dipendente nel corso della carriera un congedo totale o parziale con deduzione di stipendio”. E ancora: “Si sottolinea, infine, che le eventuali spese derivanti da una supplenza saranno interamente a carico dell’autorità di nomina”.
Una lettera che non è piaciuta al sindaco VPOD, che attraverso un comunicato stampa “deplora il fatto che i docenti comunali vengano ostacolati nell’esercizio del diritto allo sciopero”.
Non appena ne è venuto a conoscenza, il Sindacato VPOD “ha scritto all’onorevole Marina Carobbio, capo del Dipartimento educazione cultura e sport, per far rettificare tale lettera. È sbagliato che la Sezione scuole comunali equipari lo sciopero del 29 febbraio 2024 ad un congedo non pagato ai sensi dell’art. 50 cpv. 1 LORD”.
Per VPOD, “lo sciopero è un diritto costituzionale individuale ed ogni docente comunale deve poter scioperare volontariamente il 29 febbraio. L’autorità di nomina comunale o la direzione delle scuole comunali non può impedire di scioperare o scoraggiare il docente che vuole scioperare. La direzione delle scuole comunali deve organizzare il servizio minimo per gli allievi che non rientrano a casa alle 15 e non addossarlo ad ogni docente scioperante, rendendo in tal modo impossibile l’esercizio del diritto di sciopero”.
Il Sindacato VPOD chiede pertanto che “la lettera della Sezione scuole comunali del 20.2.24 ai Municipi e alle direzioni delle scuole comunali venga immediatamente rettificata, perché la lettera del 20.2.24 ha dato la giustificazione ad una serie di direttori di scuole comunali e di capodicastero di: affermare che non autorizzavano scioperi nella sede scolastica minacciare i docenti scioperanti, nel caso scrivessero alle famiglie una lettera con l’invito a riprendere i bambini alle 15 del 29 febbraio 2024 obbligare tutti i docenti scioperanti a rimanere in sede”.