Il Consiglio Federale ha posto alcune condizioni per attenuare il rischio dell'operazione, che sono state rispettate. Intanto, fa sapere che "esamineremo le questioni connesse alla privatizzazione, totale o parziale, dell'azienda"
BERNA - L'acquisizione di Vodafone da parte di Swisscom e le sue strategie future stanno facendo discutere, in Svizzera e in Italia. I sindacati rossocrociati si preoccupano di eventuali azioni di privatizzazione del colosso svizzero, mentre gli italiani chiedono attenzione per i lavoratori. Intanto, l'operazione era subordinata al via libera da parte del Governo federale, dato che Swisscom è per il 51% di proprietà della Confederazione.
Il nulla osta è arrivato e si potrà quindi procedere. Lo ha detto in una nota il Consiglio Federale, che precisa di aver inserito alcuni paletti (su cui però non entra nel dettaglio). Conferma di essere stato tempestivamente informato in merito all'acquisto. Swisscom ha a sua volta dimostrato di rispettare le condizioni inserite per l'attenuazione dei rischi.
"Una delle aspettative più importanti espresse dal Consiglio federale riguarda la separazione strutturale e organizzativa tra le attività in Italia e quelle sul suolo elvetico", si legge nella nota.
"Il divieto per Swisscom di riprendere mandati nell'ambito del servizio universale all'estero rimane valido. La decisione di procedere all'operazione è di competenza esclusiva e responsabilità del consiglio di amministrazione di Swisscom", prosegue il comunicato.
Per quanto concerne le strategie generali del colosso di comunicazione, il Governo comunica che le prenderà in esame, valutando anche "le questioni connesse alla privatizzazione o alla privatizzazione parziale dell'impresa", indipendentemente dalla questione legata all'acquisto di Vodafone.