Il direttore della RSI: "Logicamente non potremo operare come adesso". Il consigliere nazionale: "Basta con l'obbligo di pagare il canone più caro del mondo"
COMANO – Il Consiglio Federale ha detto no all'iniziativa popolare "200 franchi bastano", ma ha proposto una riduzione graduale fino a 300 franchi del canone radiotelevisivo a carico delle economie domestiche entro il 2029. "C'è un grosso margine di incertezza - ha detto il direttore della RSI Mario Timbal -, soprattutto per quanto riguarda i prossimi due anni".
"Questa riduzione - dice alla RSI - ci obbliga al momento a lavorare su più livelli. Stiamo lavorando a delle misure di contenimento e riduzione della spesa. Perché con meno risorse finanziarie è chiaro che non potremo operare come adesso". Il direttore della RSI ha accolto comunque favorevolmente la decisione del Governo di respingere l'iniziativa "200 franchi bastano". "Ora - aggiunge - saremo molto attenti all'iter parlamentare e alle discussioni che si svilupperanno attorno a un eventuale controprogetto".
Una riduzione del canone del 15-20% potrebbe significare un centinaio di posti di lavoro in meno in Ticino. "Non è facile fare una stima. Questo è un calcolo proporzionale, ma è chiaro che sono quelle le unità di misura". Per Timbal, "è logico che questo implicherà una riorganizzazione. La riduzione del canone andrà a toccare profondamente l'azienda, l'offerta e gli impieghi".
"200 franchi sono il massimo tollerabile"
Per il Consigliere Nazionale leghista Lorenzo Quadri, "300 franchi sono evidentemente meglio di 335, ma la proposta è insufficiente. 200 franchi sono il massimo tollerabile (anzi, sono ancora troppi). Basta con l'obbligo di pagare il canone più caro del mondo, e oltretutto per una radiotelevisione che non fa servizio pubblico, ma propaganda rossoverde, e che le giovani generazioni non guardano né ascoltano. Poi i cittadini, costretti per legge a foraggiare la SSR con 335 franchi annui anche se non la seguono, non hanno più i soldi per abbonarsi ai servizi ai quali sono interessati".
E ancora: "Il mondo è cambiato. Non è certo un caso se vari paesi nel corso degli anni hanno abolito o tagliato sensibilmente il canone radioTV. L'obiettivo del CF è unicamente quello di sabotare l'iniziativa popolare 200 fr bastano... e intanto da qui alla votazione sarà un continuo lavaggio del cervello contro l'iniziativa, a suon di fake news e di terrorismo di regime. Naturalmente, pagati con i soldi del canone".