Sul cantiere stanno lavorando una quindicina di scavatrici e una cinquantina di operai e addetti alla sicurezza. Dispositivo di emergenza in caso di nuove piene della Moesa
LOSTALLO - “L’obiettivo è riaprire una corsia per senso di marcia, sulla carreggiata nord-sud, quella verso montagna, entro il 10 luglio”. Lo ha detto Marco Fioroni, direttore della filiale sud dell'Ufficio federale delle strade (Ustra), facendo il punto sui lavori di ripristino del tratto di autostrada A13 tra Lostallo e Soazza devastato dalla furia della Moesa. “Ma è ancora un po’ ambizioso – ha aggiunto - esprimersi sulla tempistica riguardo al ripristino totale del tratto autostradale collassato: è immaginabile che avvenga entro la fine dell’anno”.
Sul cantiere stanno lavorando una quindicina di scavatrici e una cinquantina di operai e addetti alla sicurezza. Fioroni ha spiegato che è stato predisposto un dispositivo di emergenza che, in caso di allerta di altri forti temporali, prevede l’evacuazione tempestiva, entro 30 minuti, dell'intera area di lavoro. Eventuali altri forti temporali potrebbero dunque posticipare la fine dei lavori.
Intanto, l'Ente turistico del Moesano ha ribadito che i turisti che hanno prenotato negli hotel e negli appartamenti di San Bernardino, Mesolcina e Calanca, così come i proprietari di case di vacanza “possono accedere e circolare nel Moesano mostrando la prenotazione, al fine di raggiungere la loro destinazione”.
L'Ente turistico assicura il proprio impegno per “garantire che la situazione si ristabilisca al più presto, in collaborazione con le autorità competenti e in conformità con le esigenze di sicurezza e di ripristino della media Mesolcina”. I turisti sono invitati a portare con sé la conferma della prenotazione e a mostrarla alle autorità locali qualora venga richiesta lungo il percorso.
Sul fronte delle ricerche, invece, ancora nessuna traccia di Laura e Paolo Butz, i coniugi la cui casa è stata devastata da massi e detriti venerdì sera nella frazione di Sorte. Le ricerche si sono concentrate lungo il corso della Moesa e del Ticino, dopo aver esplorato senza risultato positivo l’interno e i dintorni della casa. Alle operazioni di ricerca partecipa anche la Polizia lacuale ticinese.