La donna è arrivata al Valduce di Como appena in tempo per dare alla luce il suo terzo figlio. Con la famiglia si era messa in viaggio attraverso la Svizzera una volta resasi conto della rottura del sacco amniotico ma il tempo stringeva
COMO - La nascita di un bambino, nonostante i controlli e le date previste per il parto, può essere sempre una sorpresa. E così può succedere che un bimbo decida di venire al mondo in situazioni particolari, quando la mamma non se lo aspetta e non è vicina all'ospedale dove ha previsto di partorire. È quello che è successo a una 40enne che ha iniziato ad avere contrazioni via via più forti mentre era in transito attraverso la Svizzera.
Per raggiungere l'ospedale di Como ha chiesto e ottenuto l'aiuto di una pattuglia della Polizia Stradale di Como, che è riuscita a scortarla sino al nosocomio, dove poi è nato il suo terzo figlio.
"Al mattino presto, mia moglie A*, in dolce attesa, sente e vede che le si è rotto il sacco amniotico. Non c’è molto tempo da aspettare (...), così svegliamo e vestiamo alla velocità supersonica le nostre 2 bimbe. Una volta sistemati in auto, per velocizzare passiamo per Lugano", scrive il padre del neonato in una missiva di gratitudine inviata agli agenti. Dato che le contrazioni erano sempre più intense, si è consultato con i medici comaschi, decidendo di non fermarsi a Lugano ma di proseguire verso la città lariana. Il tempo, però, stringeva, pioveva e c'erano molte auto in strada.
Il marito però ha avuto una idea che ha salvato la situazione. "Appena passata la dogana di Chiasso ci incontriamo con una volante della polizia stradale". Gli agenti hanno capito che non ci sarebbe stato il tempo di chiamare una ambulanza per portare la donna a Como e hanno deciso di scortarla loro stessi, facendole saltare il traffico e accelerando i tempi. "Una volta chiesto la scorta ai gentilissimi agenti Fabio e Andrea iniziamo la corsa per la nuova vita. Passando per la trafficata città di Como, riusciamo ad arrivare in tempo per il parto del piccolo D* all’ospedale Valduce", prosegue l'uomo. "Come mi ha detto mia moglie, è bello anche che gli agenti si sono fatti sentire alla sera dello stesso giorno per sapere com’era andata. Molto gradito. È molto bello sapere che in giro, anche nelle forze dell’ordine si possono incontrare persone squisite e ben disposte ad aiutare il prossimo. Grazie mille".
Il piccolo e la mamma stanno bene. Gli agenti, ormai considerati dei veri angeli custodi dalla famiglia, subito dopo il parto, si sono sincerati delle condizioni di entrambi. Un intervento che racchiude l'essenza del motto della Polizia di Stato, che è "Esserci sempre".