CRONACA
Feltri: “Sul suicidio assistito ipocrisia e ignoranza morale. Se divento un vegetale, scelgo io quando morire"
Il direttore del Giornale difende Bertolaso e attacca Fratelli d’Italia: “Ha fatto ciò che era giusto, chi si oppone è uno stolto. Molti Paesi hanno già legiferato sul tema, a noi manca il coraggio" 
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MILANO - Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale di Fratelli d'Italia, non risparmia critiche né al suo partito né al clima politico che circonda il tema del suicidio assistito. Al centro delle polemiche c'è Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, finito nell'occhio del ciclone per aver consentito — nel rispetto di una sentenza della Consulta — il ricorso al suicidio assistito di una paziente affetta da sclerosi multipla. Intervistato dal Corriere della Sera, Feltri si schiera apertamente al fianco di Bertolaso: "Roba da matti. Bertolaso ha fatto semplicemente ciò che era giusto fare”.

Convinto sostenitore del diritto al fine vita, Feltri usa un paragone provocatorio per sottolineare le contraddizioni del dibattito: "Non capisco perché si possa interrompere la vita di un bambino concepito tramite aborto — diritto ottenuto con un referendum — e non si permetta a un vecchio rimbambito, attaccato alle flebo, di scegliere di morire dignitosamente. Ma sono impazziti?”.

Per Feltri, la posizione ostile al suicidio assistito nasce da una profonda "ignoranza morale": "Chi si oppone è uno stolto. Molti Paesi hanno già legiferato sul tema, cosa aspettano i nostri parlamentari? Manca il coraggio”. Il direttore non risparmia critiche neanche al suo partito, Fratelli d'Italia, che ha condannato Bertolaso accusandolo di aver scavalcato il Consiglio regionale: "Sono stato eletto con FdI, ma su questa questione non condivido affatto la loro posizione. Non cambio idea e la difendo pubblicamente. Qui si parla di rispetto della libertà individuale”.

Feltri ritiene che la resistenza politica sia alimentata più da ignoranza che da strategie elettorali legate al voto cattolico: "Non credo sia più così decisivo. Ai tempi del referendum sul divorzio, il parere della Chiesa non fu seguito da tutti”. Il tema del fine vita, racconta Feltri, è emerso anche nei suoi colloqui con sacerdoti amici: "Per loro è una questione di fede, ma quando ragionano capiscono che costringere una persona a vegetare per anni è pura crudeltà."

In conclusione, una riflessione personale che sottolinea l'importanza della libertà di scelta: "Ne ho già parlato con mia moglie e i miei figli. Siamo d’accordo su un principio: bisogna avere rispetto della libertà degli altri. Il giorno che dovessi capire che sono arrivato al capolinea chiederò di esercitare il mio diritto”.

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