Il teste S.S: "In tre anni ho speso 641'000 euro". E racconta cosa succedeva nel "locale rosa" di fronte alla Gintoneria
di Marco Bazzi
MILANO - “Il presente procedimento trae origine dallo sviluppo di diverse S.O.S. - segnalazioni per operazioni sospette - riguardanti le movimentazioni finanziarie di LACERENZA Davide Ivan che da tempo era beneficiario di ingenti somme di denaro provenienti da tale S.S. Luca Angelo, ed aventi come causale ‘champagne’”. Nella premessa dell’ordinanza di custodia cautelare, la giudice del Tribunale di Milano Alessandra Di Fazio, spiega come è partita l’inchiesta che ha portato all’arresto di Lacerenza, della sua compagna Stefania Nobile (figlia di Wanna Marchi) e del braccio destro e factotum dello stesso Lacerenza, Davide Ariganello. I reati sono legati al riciclaggio di denaro, alla prostituzione e alla cocaina.
E, come spesso accade nelle inchieste, è seguendo le tracce dei soldi che gli investigatori hanno scoperchiato il pentolone della gintoneria del “Re dello Champagne”.
“Tali ingenti somme di denaro – si legge sempre nell’ordinanza del Tribunale - erano state versate a LACERENZA sia su conti correnti propri, sia su conti di una società di cui LACERENZA risulta essere legale rappresentante, denominata GINTO EVENTI S.r.l., attraverso cui veniva gestito un locale bar ristorante denominato "La Gintoneria di Davide Bistrò", sito in Milano via Napo Torriani n. 15.
Gli approfondimenti svolti hanno consentito di acquisire diverse informazioni sul conto del citato S.S. e di appurare che le somme versate a LACERENZA ed alle sue attività economiche ammontavano alla somma complessiva di euro 641.187,00, versata in circa tre anni e mezzo, dal 2020 al 15.09.2023 (cfr annotazione del 23.3.2023 e del 29.11.2023 del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di MILANO).
Tali somme, secondo quanto riferito dal predetto - che veniva sentito a sommarie informazioni in data 15.12.2023 - erano state corrisposte a LACERENZA per il pagamento di serate organizzate dal predetto, o presso il locale di quest'ultimo o presso l'abitazione dello stesso S.S. per l'acquisto di "un pacchetto" che comprendeva champagne, escort e sostanze stupefacenti (cfr. informativa 6.12.2023).
In particolare, S.S. riferiva:
di conoscere LACERENZA dal 2020 e che da allora era diventato suo cliente, avendo passato serate con lo stesso nel suo locale oppure presso il suo appartamento, ove l'indagato veniva sempre accompagnato da alcune ragazze con le quali consumavano varie bottiglie di champagne che questo portava con sé;
a volte, era S.S. che contattava LACERENZA chiedendogli se poteva venire a casa sua per tenergli compagnia, altre volte era LACERENZA, quando il locale era vuoto, a contattarlo o altri clienti facoltosi per proporgli di venire a casa a fare una serata. S.S. non ordinava direttamente lo champagne e le ragazze, perché era sottinteso che LACERENZA portasse con sé lo champagne e venisse in compagnia di escort. In alcune circostanze, nel corso delle serate vi erano state prestazioni sessuali. La prestazione sessuale avveniva su accordo del S.S. e delle escort”
Ecco cosa ha raccontato l’uomo agli inquirenti: "Io pagavo lo champagne a LACERENZA; mentre l'eventuale prestazione sessuale era concordata con la escort e pagata in contanti direttamente alla stessa. Non è mai stato concordato il corrispettivo della prestazione sessuale con LACERENZA. Se decidevo di fare sesso con una ragazza, dopo aver bevuto lo champagne io restavo da solo con la ragazza prescelta mentre LACERENZA e le altre escort andavano via."
LACERENZA portava sempre con sé sostanza stupefacente del tipo cocaina, che era sempre pagata da S.S., in quanto il pacchetto comprendeva il vino, le ragazze e la droga. Lo stupefacente era consumato anche nella GINTONERIA, sempre ceduto da LACERENZA, ove oltre al dichiarante e a LACERENZA aveva visto farne uso anche da parte delle escort;
S.S. specificava che il costo delle serate andava dai 3.000,00 ai 10.000,00 euro e che, quindi, la somma complessiva di euro 641.187,00 si riferiva al costo delle bottiglie di champagne che aveva consumato negli ultimi tre anni o direttamente presso la GINTONERIA o presso la sua abitazione;
di fronte alla GINTONERIA si trovava un locale rosa che LACERENZA spacciava come un privè:
"Di fatto è un locale con la saracinesca sempre abbassata che viene aperta all'occorrenza solo per clienti facoltosi che sono disposti a spendere da euro 5.000,00 in su. È chiamato locale rosa perché è arredato con una moquette di colore rosa e nel suo interno è presente anche un soppalco, arredato con divani, ove i clienti possono appartarsi con escort per prestazioni sessuali. Il locale in questione è dotato di telecamere. Una volta che i clienti entrano nel locale rosa, la saracinesca viene richiusa. I clienti sono consapevoli di essere video ripresi. Questo locale generalmente viene aperto dopo le 02:00, quando per legge chiude la GINTONERIA, ma volendo può essere utilizzato dai clienti facoltosi anche prima di tale orario."
Infine, per quanto gli risultasse, S.S. dichiarava che la gestione amministrativo-contabile della GINTONERIA e quindi tutta l'attività economica di LACERENZA è in capo a Stefania NOBILE”.