CRONACA
Canicola, non c’è il due senza il tre?
L’estate ticinese tra due ondate di calore e la speranza di un finale più mite
TiPress / Francesca Agosta

LOCARNO - La seconda ondata di canicola dell’estate sta per chiudersi. Dopo sette giorni consecutivi con temperature sopra la soglia di allerta, il Ticino può finalmente tirare un sospiro di sollievo: aria più fresca sta scivolando dalle Alpi e, da domani, torneremo a condizioni più vivibili.

Quella che si conclude oggi è stata la seconda fase canicolare di grado 3. La prima si era registrata tra fine giugno e i primi di luglio. Anche allora si erano contati sette giorni consecutivi sopra la soglia critica, esattamente come in questo secondo episodio di metà agosto. Due parentesi caldissime che hanno messo a dura prova la resistenza di persone, strutture e abitazioni: persino gli appartamenti meglio isolati, dopo tanti giorni di afa, hanno finito per cedere al caldo.

Tra le due ondate c’è stato però un luglio sorprendentemente diverso: fresco, poco soleggiato, quasi fuori contesto rispetto alle medie di stagione. Questo alternarsi di eccessi non è una novità assoluta. Anche la famigerata estate del 2003 aveva seguito una dinamica simile, con due picchi di caldo separati da un periodo più moderato.

Le analogie però si fermano qui. Ventidue anni fa, la canicola fu molto più estrema: scarti dalla norma fino a +8 gradi, un’anomalia stagionale di oltre +3 gradi a Locarno Monti. Quest’anno, al momento, l’eccesso si ferma attorno a +1,5 gradi. E nei giorni più freschi di luglio si è arrivati addirittura a -5 sotto la media.

In questi giorni, solo a Locarno Monti si è andati vicino a una canicola di grado 4, quella che scatta con almeno tre giorni consecutivi sopra i 27 gradi di media. In tutto il resto del Cantone, invece, si è rimasti nella fascia di grado 3. Nessun record assoluto, dunque, ma comunque una lunga e impegnativa fase di caldo.

E qui sorge la domanda spontanea: non c’è il due senza il tre? Al momento i modelli previsionali non mostrano segnali in questa direzione. A quindici giorni da oggi non si scorge nessuna nuova ondata di caldo di grado 3. Settembre, con le sue giornate già più corte e le prime irruzioni di aria fresca, dovrebbe proteggerci da ulteriori sorprese.

Ma, come sempre con il meteo, le certezze valgono solo col senno di poi. Per ora possiamo accontentarci: archiviata la "caldazza" di metà agosto, torniamo finalmente a un’estate più mite, quella che si addice di più alle nostre montagne che non alle coste del Mediterraneo.

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