POLITICA E POTERE
Antenne telefoniche: Swisscom, Sunrise e Orange "minacciano" Ticino e Consiglio di Stato
Il Governo non intende modificare le regole sui ripetitori. Le compagnie: "Non potremo investire di più in Ticino. Ritardi su 3G e nuove reti"

BELLINZONA – Da una parte il Consiglio di Stato, dall’altra le principali compagnie telefoniche Swisscom, Sunrise e Orange. In mezzo, il nodo del contendere, la posa di antenne per la telefonia mobile sul territorio ticinese. Uno scontro tra potere economico e potere politico.

Lo racconta questa mattina la Regione, rivelando come il Governo, abbia deciso di mantenere ancorata al regolamento cantonale la posa delle antenne sul nostro territorio. Ovviamente le compagnie non l’hanno presa per nulla bene. 

L'interrogazione di Raffaele De Rosa

Il Consiglio di Stato ha scritto le sue intenzioni rispondendo a un’interrogazione di Raffaele De Rosa continua a ritenere “uno strumento giuridico indispensabile” temeva che gli attriti tra compagnie telefoniche e Autorità civili compromettessero la qualità e il futuro della rete mobile a sud del Gottardo.

In Ticino a regolare la questione è il Rorni, Regolamento d’applicazione dell’ordinanza federale contro le radiazioni non ionizzanti, un unicum a livello nazionale. Il Consiglio di Stato, nella sua risposta, spiega al deputato PPD come quel regolamento sia stato voluto per “distribuire in maniera razionale gli impianti sul territorio e come sia stato "avallato" da una sentenza del Tribunale federale del 2002. E in una prima fase, tale normativa trovava d’accordo pure gli operatori, che sottoscrissero una “convenzione di coordinamento” con l’ente pubblico”, citiamo sempre dal pezzo della Regione. 

Il Mondo cambia

Ma il Mondo cambia e la tecnologia evolve. Con gli smartphone e e la diffusione di internet fuori dalle case, c’è bisogno di più rete. E le compagnie telefoniche vogliono piazzare nuove antenne. Una posa talvolta in contrasto con il famoso regolamento,  tanto che Swisscom, Sunrise e Orange, nel marzo del 2012, decidono di rompere con il Ticino “senza – si legge nella risposta governativa – addurre nessuna motivazione”.

Il Governo: "Non è colpa delle regole"

E qui torniamo alla domanda principale: questa rottura pregiudicherà il servizio all’utenza: No, è la risposta del Consiglio di Stato, anche perché un’eventuale peggiore “qualità dei servizi in Ticino” non può “essere imputata ai principi definiti dal Regolamento”. E dunque “il Governo non ritiene per il momento opportuno adeguare la sua prassi a quella degli altri cantoni”, dove non esiste un regolamento di questo tipo, pur rendendosi disponibile a ricercare soluzioni,

Ma Swisscom, Orange e Sunrise....

Le compagnie telefoniche, come detto, non l’hanno presa bene. Tramite una nota congiunta, pubblicata sempre dalla Regione, “Swisscom, Sunrise e Orange apprendono con delusione della risposta del Consiglio di Stato all’interrogazione. I tre operatori hanno già investito un miliardo di franchi per acquistare dalla Confederazione le concessioni delle nuove frequenze di comunicazione mobile”. Peccato che la posizione dell’esecutivo cantonale non permetterebbe loro “di investire ulteriormente in Ticino per garantire la competitività delle reti di comunicazione mobile al servizio dell’economia, del turismo e di tutti i cittadini”. 

Ritardi sulle nuove reti

A detta dei tre colossi della telefonia il regolamento ticinese rischia di “ritardare sensibilmente il completamento delle reti 3G e il dispiegamento delle nuove reti 4G, necessarie per rispondere alle crescenti esigenze dei clienti. Si auspica dunque un ritorno alla discussione in ambito politico per uscire da questa situazione di stallo”.

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