POLITICA E POTERE
Lugano, la linea della Lega di via Monte Boglia: "Il moltiplicatore all'80% è eccessivo"
Il Mattino sul risanamento delle finanze della città: "Un aumento di moltipli­catore di 10 punti percentuali è ecces­sivo. Servono tagli nella cultura"

LUGANO - L'aumento di 10 punti del moltiplicatore è troppo. La Lega di via Monte Boglia, dalle colonne del Mattino, detta la linea sul preventivo di Lugano. Una linea che rispecchia la posizione del direttore del domenicale e municipale Lorenzo Quadri. Si confermano dunque le due posizioni all'interno del Movimento: quella di Marco Borradori e Michele Foletti, che hanno proposto il cospicuo aumento delle imposte per risanare le finanze, e quella dell'anima barricadera che vuole più tagli per risanare il deficit. 
 
"Un aumento di moltipli­catore di 10 punti percentuali - si legge sul Mattino - è ecces­sivo. Si fosse arrivati attorno a 75/76%, che era poi l’ipotesi su cui lavorava il municipio fino ad un paio di settimane fa, si sarebbe trattato di un brutto rospo, ma sarebbe ancora stato possibile man­darlo giù. Anche perché con queste cifre si sarebbe mantenuta una simme­tria tra i risparmi effettuati, circa 16 mi­lioni di Fr, e quanto chiesto al contribuente sottoforma di misure di ri­sanamento (circa 18 mio). Con l’80% ci troviamo invece un conto a carico del contribuente che è vicino al doppio dei risparmi effettuati. Questo non va bene. In particolare se si considera la struttura dei contribuenti fisici a Lu­gano, dove poche centinaia di persone facoltose pagano il 30% del gettito. E’ chiaro che questi contribuenti ricchi ci mettono molto poco a spostare il domi­cilio in un Comune vicino che ha il 25% di moltiplicatore in meno, o giù di lì… idem il potenziale nuovo citta­dino abbiente. Basta la partenza di un paio di grossi contribuenti per annul­lare le maggiori entrate del moltiplica­tore all’80%!" 

Il domenicale leghista elenca pure quali sono i problemi e le misure di risparmio per contenere l'aumento delle imposte: "I 40 milioni di perequazione (quella propriamente detta, di ca 30 milioni, più quella sociosanitaria) ogni anno; - i costi di centralità che Lugano sop­porta fornendo servizi ai Comuni vicini che ne approfittano per non fare un tubo e per abbassare il moltiplicatore; - lo scarica-barile del Cantone che per abbellire i propri conti ha ingerlato alla città 15 milioni di maggiori oneri in un paio d’anni, quindi l’equivalente di 5 punti di moltiplicatore! Da subito, per contenere il moltiplica­tore al 75/76% e raggranellare qualche milione in più per migliorare i conti 2014, si può chiudere l’inutile museo delle carabattole africane, che costa 1,6 milioni all’anno e che nessuno visita, e tagliare i contributi per il Piano dei tra­sporti del Luganese (PTL), che sono di 5 milioni all’anno, come pure quelli per l’Ente regionale di sviluppo!".

Nell'articolo sui preventivi luganesi, il Mattino cannoneggia il PLR, ritenuto responsabile del dissesto finanziario, ma le critiche sono rivolte, pur senza citarlo, anche a Marco Borradori per aver utilizzato la parola "fallimento" nella conferenza stampa di presentazione del preventivo: "Era giusto far capire che la situazione è seria, ma utilizzando abbondante­mente la parola “fallimento” si è forse calcato un po’ tanto la mano, perché comunque non stiamo parlando né della Grecia, né della Fallitalia, né di una città al capolinea. Del resto il 75% delle città svizzere ha i conti in rosso".

La posizione di Michele Foletti

Sul foglio di via Monte Boglia trova spazio anche la posizione opposta, dell'altra anima della Lega. A metterla nero su bianco è direttamente il capo dicastero delle finanze Michele Foletti: "A Lugano la tempesta perfetta si è prodotta tra il 2010 e il 2013 e i fattori negativi che si sono verificati nello stesso periodo sono stati almeno quat­tro: - il moltiplicatore più basso da sem­pre (70%) - il maggiore importo speso per inve­stimenti della storia (90-100 milioni all’anno) - i maggiori deficit di gestione cor­rente mai visti (fino a -50 milioni all’anno) - il più alto debito verso le banche mai registrato (907 milioni a fine 2013). Il risultato è che la tempesta perfetta ha distrutto il capitale proprio della Città (i risparmi degli scorsi decenni) che ammontava a 177 milioni nel 2011 e che, sciogliendosi come neve al sole, sarà di soli 6 milioni nel 2015; sempre che venga approvato il pre­ventivo con i risparmi e il moltiplica­tore all’80% proposti dal municipio. Dopo di che lo perderemo completa­mente e - se mantenessimo il molti­plicatore al 70% - alla fine della legislatura sarà in negativo per oltre 200 milioni. In cinque anni la Città di Lugano si è mangiata i risparmi di una vita. Ammetterete che un politico non può tollerare questa situazione: i risparmi non possono essere bruciati da una sola generazione di cittadini (men che meno in cinque anni), ma devono servire per costruire il futuro delle prossime generazioni".

"Certo - aggiunge Foletti - ; non mi fa piacere chiedere uno sforzo ai cittadini aumentando le im­poste per risolvere la situazione, quando sappiamo che intervenendo un po’ prima si sarebbero potute ag­giustare le finanze senza aumentare di molto il moltiplicatore e senza dover contenere massicciamente le spese della Città. Alla commissione della gestione ab­biamo detto chiaramente che siamo disponibili a discutere soluzioni alter­native a quelle da noi presentate, a condizione che il risultato finale non peggiori".
 

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