Gli ecologisti luganesi interrogano l’esecutivo sottoponendo quattro proposte/considerazioni che hanno due obbiettivi: l’efficienza energetica e la riduzione delle spese (con aumento dei guadagni)
LUGANO – “Con piacere abbiamo sentito il 30 marzo in consiglio comunale che la Città sta lavorando per migliorare la situazione, p.e. con la valorizzazione del potere calorico dei rifiuti verdi. Oltre a questo progetto importante, abbiamo individuato ulteriori modi per migliorare l’efficienza.” Inizia da questa positiva premessa l’interrogazione sottoposta dai Verdi di Lugano al Municipio, prima firmataria la consigliera comunale Melitta Jalkanen.
Gli ecologisti luganesi sottopongono poi quattro proposte e le relative domande sullo stato dell’arte e le misure da intraprendere, garantendo così un miglior utilizzo e una maggior efficienza energetica.
“1. Il riscaldamento negli immobili – scrivono i Verdi – e spazi gestiti dal Comune è fuori controllo, in molti spazi la temperatura è troppo alta (il che è insalubre oltre che costoso).
Chiediamo quindi:
Quale limite massimo di temperatura si applica? Viene controllato? Negli spazi non usati (p.e. durante vacanze scolastiche, domeniche, festivi…) viene abbassata la temperatura ? C’è qualcuno che verifica che negli spazi di proprietà e usati dal Comune si seguano i consigli di risparmio energetico di www.lugano.ch > lugano urbana?”
“2. Era previsto – continua il comunicato – che le acque di raffreddamento del nuovo Centro di Calcolo sarebbero confluite nel lago a 24°C finché non si riusciva a sfruttare questa energia gratuita tramite quattro punti dove allacciarsi per recuperare il calore.
Chiediamo: al momento il calore di queste acque viene utilizzato oppure sprecato?
“3. Aderire a «Città dell’Energia» - spiegano gli ecologisti – è un modo efficiente per risparmiare, si approfitta di una consulenza, del confronto e delle esperienze collaudate in altre città. Avevamo già proposto l’adesione nel lontano 2005.
Chiediamo: che cosa manca a Lugano per poter essere Città dell’Energia? ”
“4. La raccolta separata – conclude la nota nell’ultimo punto – del componente umido dei rifiuti (30% ca del totale) permette di evitare gli odori sgradevoli dei contenitori interrati. Ci sono state diverse proposte per la produzione di biogas (Mozioni di Rolf Endriss e Gianni Cattaneo, mozione 3614 di Francesca Bordoni Brooks sulla raccolta degli scarti umidi, del 12 novembre 2010, ecc), tra l’altro come carburante per i bus. Invece comtinuiamo a pagare per il trasporto e l’incenerimento di scarti vegetali e resti alimentari non riutilizzabili nell’agricoltura.
Chiediamo: a che punto siamo con l’impianto di biogas? E con la raccolta separata di rifiuti umidi? Cosa si fa nei confronti di ristoranti e altri grandi generatori di questi rifiuti? E con i privati? ”
red