POLITICA E POTERE
Quadri risponde a Morace: "Certi critici di sinistra potrebbero mostrare maggior rispetto nei confronti delle vittime dei pedofili"
Il Consigliere Nazionale leghista replica alle dure critiche del giornalista: "Se Polanski invece di un regista famoso fosse stato un poveraccio o, peggio, un nemico politico, sarebbe stato messo in croce proprio da chi adesso lo sostiene"

di Lorenzo Quadri*

Sulle colonne del giornale di servizio del partito delle tasse (LaRegione), l'illustre critico cinematografico, naturalmente pensionato della RSI, crede di essere spiritoso. 
Beh, è già un passo avanti: l'autocertificata satira di $inistra non si produce in insulti volgari e gratuiti come un certo quindicinale spazzatura sicuramente letto ed apprezzato da taluni ambienti vicini a Morace (perché quella sì che è cultura).

La povertà di argomenti e l'astio nei confronti dei leghisti (i riferimenti sono chiari) emergono, per l'ennesima volta, in modo plateale dal commento su LaRegione. Lo schema di pensiero è chiaro, ed è sempre lo stesso: noi "gauchisti", che ci siamo autoattribuiti (senza peraltro averne alcun titolo) il monopolio della cultura possiamo permetterci di tutto e di più, chi osa dissentire è un becero populista e razzista e non ha diritto di parola: ha solo il dovere di aprire il borsello. Eh già: anche la libertà di espressione è nostro (di $inistra e radikalchic) esclusivo appannaggio. La invochiamo ogni tre per due, ma mica ci sogniamo di riconoscerla a chi ci contesta (che, proprio per questo motivo, è un bifolco per definizione, e quindi senza diritto di parola). Ma che bel livello...

Quindi il problema non è che venga invitato a Locarno un regista stupratore di 13enni. Da notare che l'anno scorso venne chiamato un brigatista rosso, ma anche lui beneficia della libertà di espressione ed è meritevole di un palco finanziato dal contribuente: non è mica un leghista populista e razzista, è solo un terrorista, e allora perché scaldarsi tanto?

Il problema, per i Morace di turno, è che ci sia qualcuno (e mica solo a destra) che abbia osato esprimere un'opinione al proposito, evidenziando la consueta doppia morale della $inistra: se Polanski invece di un regista famoso fosse stato un poveraccio o, peggio, un nemico politico, sarebbe stato messo in croce proprio da chi adesso lo sostiene. Anzi, lo sarebbe stato per molto meno. Perché, è chiaro, per l'area politica di Morace, che si sciacqua la bocca con il rispetto della legalità, un reato è più o meno grave a seconda di chi lo commette, anzi nel caso di un regista famoso non è nemmeno reato: è gente di cultura, che diamine! E la cultura è cosa nostra! E guai a chi ci mette il becco!

A proposito, i Quadri hanno le Cornici, ma io non sono più in Gran Consiglio dal 2011. E Sanvido si chiama Paolo e non Michele. Ohibò vuoi vedere che anche a $inistra l'ignoranza (nel senso di non conoscenza, sia ben chiaro) dilaga? 

Senza poi dimenticare che la questione Polanski ha dato una vetrina non solo ai politici, ma anche ai giornalisti... E certi critici cinematografici di sinistra, tra una crociata ideologica e l'altra, potrebbero anche mostrare maggior rispetto nei confronti delle vittime dei pedofili. Oltre che, nel caso concreto, delle capre, delle mucche, delle galline e del settore primario in generale: che ha dato un contributo determinante alla sussitenza di questo paese. Diversamente da tanti giornalisti col posto di lavoro sicuro o la pensione garantita dal canone radiotv più alto d'Europa.

*Consigliere Nazionale Lega

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