LUGANO - Pur con una massiccia dose di autoironia - con il Municipio di Lugano "fotomontato" come una band di suonatori di strada: siamo poveri in canna, insomma - la Lega lancia ufficialmente l'offensiva contro il contributo perequativo che la Città versa ai comuni più poveri. Il Movimento, insomma, si allinea sulle posizioni espresse questa settimana da Marco Borradori: Lugano, nella sua attuale situazione, non è in grado di corrispondere la trentina di milioni che annualmente stanzia per la perequazione. Per questo il sindaco ha detto esplicitamente che andrà a chiedere al Cantone uno sconto, o qualcosa di simile, durante la riunione voluta dal Dipartimento di Norman Gobbi per fare il punto sulla situazione finanziaria della Città. Interessante notare come, in questa fase, la partita si stia giocando in casa Lega. I due attori principali della discussione, infatti, sono il Municipio a maggioranza leghista (con sindaco e ministro delle finanze in testa) e dall'altra il Consigliere di Stato del Movimento. Via Monte Boglia, come detto, oggi ha fatto il passo, schierandosi dalla parte di Lugano. "Come noto - si legge in un articolo pubblicato sul Mattino firmato Lega dei Ticinesi - è arrivata dal governicchio la convocazione al municipio di Lugano per discutere della situazione finanziaria della città! Come ha ben detto il sindaco Marco Borradori, l’esecutivo luganese spiegherà gli sforzi che sta facendo per contenere il deficit, ma non si farà dare lezioni dal governicchio! Il quale, vista la situazione dei conti cantonali 2014 (50 milioni di rosso più del previsto, deficit che veleggia verso i 200 milioni) non pare peraltro nella condizione di darne!" "Nell’attuale situazione finanziaria di Lugano - si legge ancora sul foglio leghista - il Cantone ha delle pesanti responsabilità! Non sta né in cielo né in terra che nella situazione attuale la Città sia ancora tenuta a versare, in totale, circa 40 milioni di perequazione, tra quella propriamente detta e quella sociosanitaria! Tanto più che a beneficiare dei contributi di Lugano sono spesso e volentieri Comuni che poi chiudono i conti in attivo e possono pure permettersi di fare shopping con i soldi dei luganesi! Vedi l’eclatante esempio di Locarno che si costruisce il Palazzo del Cinema e che si compra pure il Fevi: con i soldi di chi?? E non è certo l’unico caso!" Quindi, si conclude la presa di posizione, "il Cantone, ed in particolare la cricca radiko socialista sopracenerina odiatrice di Lugano, deve rendersi conto che il meccanismo si è rotto e che la mucca non dà più latte!! Se Lugano va male, i problemi li ha tutto il Cantone! Per cui, o si cambia finalmente un sistema sperequativo che non ha più ragione di esistere, oppure il “blocco dei ristorni” lo farà Lugano! Poi si vedrà se il governicchio manderà le portaerei sul Ceresio!!".