Siccardi scatena il putiferio: "Molti ticinesi preferiscono la disoccupazione al posto di lavoro". Fonio: "L'UDC si distanzi: parole che umiliano i disoccupati"
L'imprenditore spiega le ragioni che lo spingono a sostenere Prima i nostri: "Se l’iniziativa passerà spero che serva a portare l’attenzione delle istituzioni e della gente sul fatto che c’è chi è in disoccupazione e non vuole lavorare, trovando terreno facile nella legge". E il deputato PPD gli risponde per le rime
© CER / Ti-Press / Francesca Agosta
LUGANO - "Molti svizzeri e residenti, specie i giovani, qualificati ma anche non qualificati, dimissionano o rifiutano un posto di lavoro per ragioni infondate e strumentali, preferendo la disoccupazione e ignorando gli sforzi che l’azienda fa per trovarli e trattenerli". Firmato: Alberto Siccardi. L'imprenditore, da sempre molto vicino a UDC e Lega, ha scritto stamane un articolo sul Corriere del Ticino per motivare il suo "sì" all'iniziativa "Prima i nostri".
Un sostegno che, come abbiamo letto nell'incipit, è quasi provocatorio: "Se l’iniziativa dovesse passare – scrive infatti Siccardi - darà ai ticinesi la possibilità di scoprire e risolvere veramente l’ «equivoco» di fondo del mondo del lavoro ticinese che ha molte facce. Ecco perché la sostengo, vorrei accelerare il processo di presa di coscienza e di soluzione della disoccupazione in Ticino. Vorrei che le autorità e la gente si trovassero al più presto di fronte ai veri aspetti di tale triste fenomeno, la gestione della disoccupazione e la formazione dei giovani".
"La verità – afferma ancora l'imprenditore - è che quasi sempre le aziende che cercano personale qualificato, ingegneri e tecnici di alto livello, non li trovano in Ticino; e sono proprio le stesse aziende ad alto valore aggiunto che il Cantone vuole avere sul territorio, e per le quali, altra contraddizione, la Legge cantonale per l’aiuto alla innovazione non si applica perché queste non hanno abbastanza svizzeri e residenti. Non li trovano".
Quindi l'imprenditore, nel suo articolo sul Corriere, fa l'affermazione forte, quella sui giovani che preferiscono la disoccupazione. E cita un caso concreto: "Qualche giorno una ragazza che, dopo sei anni di ottimo lavoro e senza alcuna difficoltà, dopo avere chiesto e ottenuto condizioni speciali di lavoro e grandi vantaggi a livello famigliare, improvvisamente ha dato le dimissioni, accusando l’azienda di non occuparsi della sua formazione. Mai una parola prima. Da notare che la stessa motivazione è stata usata in altri casi, come se ci fosse un consiglio esterno su come motivare le loro dimissioni. Si informano prima di dimissionare? Chi li addestra a rifiutare un posto di lavoro?".
"Quindi – conclude Siccardi - o non si trovano per mancanza di formazione o quando si trovano molti preferiscono la disoccupazione, ce lo dicono apertamente, senza un segno di imbarazzo. La legge glielo permette. La soluzione sta anche e soprattutto in due punti, la formazione e la Legge sulla disoccupazione. Se l’iniziativa passerà spero che serva a portare l’attenzione delle istituzioni e della gente sul fatto che c’è chi è in disoccupazione e non vuole lavorare, trovando terreno facile nella legge".
Le parole di Siccardi hanno scatenato un putiferio in rete. E tra le prime reazioni politiche c'è quella di Giorgio Fonio: "L'UDC ticinese (in quanto promotrice di Prima i nostri) si distanzi da Siccardi (membro del comitato di sostegno all'iniziativa) con la stessa veemenza con la quale si era distanziata da Gianni Albertoni (leggi articolo correlato, ndr.)! E se possibile si scusi con i disoccupati ticinesi umiliati e offesi da queste dichiarazioni!".