Cronaca di una notte storica. La vittoria del miliardario ha cominciato a prendere forma verso le 3 del mattino. Poi la conquista di Florida e Ohio. E poi via via una cavalcata trionfale verso la Casa Bianca. Come soffia forte la storia in questi mesi. E chissà dove ci porterà...
NEW YORK - Ha vinto il "puzzone". Cioè l'impresentabile: brutto, sporco e cattivo. Il razzista. Il misogino. L'evasore fiscale. Il molestatore sessuale. Il porco. Il più scandaloso e politicamente scorretto dei leader che abbiamo conosciuto in tempi recenti.
Così ci è stato raccontato Donald Trump - tnon senza qualche ragione - nella lunghissima cavalcata che lo ha portato a conquistare la Casa Bianca. Impossibile che uno così possa diventare Presidente degli Stati Uniti. E invece ha vinto. Anzi, ha stravinto.
Ha vinto contro tutti. Contro Hillary Clinton. Contro Barack Obama, che si è speso fino all'ultimo in campagna elettorale contro il tycoon e la cui eredità politica è stata sonoramente bocciata dagli elettori. Trump ha vinto contro i poteri finanziari che lo hanno combattuto in ogni modo. Contro tutta la grande stampa americana e tutti i sondaggisti che fino all'ultimo lo davano per sicuro sconfitto. Ha vinto contro il suo stesso partito che lo ha avversato in ogni modo e che ora dovrà subirselo.
Ancora una volta il popolo ha tirato uno schiaffone clamoroso contro l'establishment. Nello stesso modo in cui lo ha fatto in altri Paesi dell'Occidente. In Svizzera con il 9 febbraio. E solo pochi mesi fa con la Brexit.
Ma questa lunghissima notte elettorale è stata assai diversa da quella della Gran Bretagna. Se al referendum inglese si era assistito a un continuo ping pong tra "sì" e "no", nella notte americana Donald Trump ha cominciato a vincere con la chiusura dei seggi. La sua sfidante democratica non è mai entrata in partita, neppure con gli exit pool.
La vittoria del miliardario ha cominciato a prendere forma verso le 3 del mattino, quando le borse hanno cominciato a lanciare segnali di allarme, cioè ad andare in rosso. Poi la conquista di Florida e Ohio, praticamente un'assicurazione sulla vittoria. E poi via via altri Stati in bilico e anche Stati che dovevano essere roccaforti democratiche.
Nella prima mattina europea si è consumata la cavalcata trionfale di Trump. Un 9 novembre come il giorno della caduta del Muro di Berlino.
Come soffia forte la storia in questi mesi. E chissà dove ci porterà...
AELLE
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