POLITICA E POTERE
Il preventivo getta il Gran Consiglio nel caos. Una "tempesta perfetta" boccia politicamente il testo. Decidono le divisioni nella Lega e lo smarcamento del PPD. Breve cronaca di una commedia politica
Il Parlamento ha bocciato sia il rapporto di maggioranza che quello di minoranza. E l'Ufficio Presidenziale si è preso 24 ore di tempo per le verifiche legali
© Ti-Press / Gabriele Putzu
POLITICA E POTERE

Ala istituzionale vs ala barricadera: il duello tra le due anime della Lega si sposta sul preventivo. Guerra: "La maggioranza lo sostiene". Bignasca: "Manca coraggio: non lo voto". E il PPD mette il dito nella spaccatura....

13 DICEMBRE 2016
POLITICA E POTERE

Ala istituzionale vs ala barricadera: il duello tra le due anime della Lega si sposta sul preventivo. Guerra: "La maggioranza lo sostiene". Bignasca: "Manca coraggio: non lo voto". E il PPD mette il dito nella spaccatura....

13 DICEMBRE 2016
BELLINZONA - Preventivo bocciato. Politicamente almeno. Perché legalmente ancora non si sa, come vedremo alla fine. In ogni caso, al termine di una due giorni di dibattito, a Palazzo delle Orsoline si è consumata la commedia del preventivo: con 44 voti contrari, 36 favorevoli e 1 attenuto, il rapporto di maggioranza sottoscritto in Gestione da PLR, PPD e Lega è stato infatti respinto dal Gran Consiglio.
 
Come è potuto succedere? Semplice, con un gioco tattico delle parti(ti) che ha provocato una "tempesta perfetta". Da una parte la spaccatura all'interno della Lega tra l'ala barricadiera (contraria al preventivo) e quella istituzionale (favorevole). Dall'altra la mossa del PPD che ha deciso di opporsi al testo proprio a causa delle divisioni all'interno del Movimento. La scriviamo alla brutto cane: i pipidini hanno in sostanza deciso di smetterla di "cantare e portare la croce" della responsabilità anche per gli altri.
 
Ma cosa è successo, riavvolgendo il nastro? Tutto comincia ieri (leggi articolo correlato) quando Boris Bignasca annuncia il suo voto contrario, rappresentando anche l'intenzione di altri deputati leghisti. Il PPD lancia subito il primo segnale annunciando che prenderà un posizione definitiva sul preventivo al termine del dibattito.
 
E ciò accade puntualmente nel tardo pomeriggio di oggi. Dopo una riunione di gruppo gli azzurri ufficializzano il loro voto contrario. Le motivazioni le spiega Fabio Bacchetta Cattori: "Questo preventivo è il frutto di un lavoro serio del Governo, di cui fanno parte anche due leghisti. Un lavoro serio proseguito dalla Commissione della Gestione, dove pure sono presenti dei rappresentanti legisti. Questo lavoro doveva essere sostenuto con compattezza chiara almeno dai tre partiti di maggioranza, come accaduto in Governo e in Gestione. La minoranza della Lega ha invece annunciato ieri che non avrebbe sostenuto il preventivo a causa dell'assenza di alcune proposte. E a loro mi rivolgo: ditelo per cominciare ai vostri ministri, ne avete due su cinque… Neppure in Gestione sono arrivate queste proposte e neanche in aula durante il dibattito. Noi a questo punto chiediamo che si lavori ancora su questo preventivo. In modo che la minoranza della Lega  possa presentare le proposte che fin qui non ha presentato né Governo né in Gestione.  Siccome non c'è una assunzione di responsabilità condivisa, noi, compatti, voteremo contro il preventivo. Il partito di maggioranza relativa deve capire che per risanare le finanze bisogna lavorare insieme e seriamente".
 
Messaggio chiaro, insomma. Non una bocciatura del Governo e neppure della Gestione. Ma della Lega. 
 
Il vicecapogruppo Paolo Sanvido prova a stoppate la mossa ribadendo quanto già espresso ieri: "La maggioranza del gruppo sostiene il preventivo. Noi la nostra parte di responsabilità ce la prendiamo. Queste prediche dal sapore domenicale le rimandiamo al mittente". Ma non basta.
 
Il Governo, tramite il presidente Paolo Beltraminelli, suggerisce al Gran Consiglio il rinvio in Commissione. Il male minore.
 
Il capogruppo PLR Alex Farinelli, invece, ribadisce il pieno sostegno del suo gruppo. E il relatore di maggioranza Walter Gianora rincara la dose affermando che se il preventivo tornerà in Commissione "mi rifiuterò di rifare il rapporto" dopo averlo più volte rielaborato accogliendo le proposte della Lega. Che se lo facciano i leghisti, sottintende. 
 
A questo punto Sanvido chiede il time out e riunisce il gruppo della Lega. Ma un quarto d'ora dopo, al suo rientro, la linea non cambia: la maggioranza sostiene il preventivo, che si voti. 
 
L'esito della votazione è quello che abbiamo scritto all'inizio. Ma c'è un'appendice importante. Il Gran Consiglio respinge infatti anche il rapporto di socialisti e Verdi che chiedevano di bocciare il preventivo. E che si fa adesso? L'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio si riunisce e dopo il vertice chiede 24 ore di tempo per le verifiche legali. Se ne riparla domani.  


 
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