Lorenzo Jelmini dopo il nostro articolo sulla stangata al posteggione di via Tatti: "Qualcuno si è illuso che la tassa di collegamento sarebbe stata pagata solo dai frontalieri, come i fautori di questa ulteriore imposta hanno fatto credere. Ora c’è ci s’
Il deputato e sindacalista: "Sicuramente vi ricordate quanto andava dicendo il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, che non voleva sentir parlare di un’operazione volta unicamente ad incassare soldi ma di una misura atta a migliorare la viabilità…"
L’aumento dei parcheggi è una conseguenza della tassa di collegamento, benché ancora non sia entrata in vigore, e le conseguenze sono poste tutte sulle spalle dei dipendenti. Occorre ricordare che l'unico sindacato che si era opposto alla tassa è stato l’OCST, ben sapendo che questa nuovo balzello sarebbe stata messo a carico di lavoratrici e lavoratori del nostro Cantone. Qualcuno si è illuso che la tassa sarebbe stata pagata solo dai frontalieri, come i fautori di questa ulteriore imposta hanno fatto credere. Ora c’è chi s’indigna? Un po’ tardi però…
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, l’OCST prima della votazione aveva chiesto al Consiglio di Stato di rendere note le sue intenzioni, ossia di far sapere se intendeva far pagare la tassa anche ai suoi dipendenti. Una domanda decisamente lecita, visto che è lo Stato ad imporre a se stesso una tassa. Proprio così: lo Stato paga allo Stato, che incassa!
Ma, per meglio giustificare questa assurda operazione contabile, il Consiglio di Stato ha pensato bene di far pagare la tassa ai suoi dipendenti, senza peraltro proporre misure alternative, quelle previste dalla legge, per intenderci. Perché sicuramente vi ricordate quanto andava dicendo il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, che non voleva sentir parlare di un’operazione volta unicamente ad incassare soldi ma di una misura atta a migliorare la viabilità… Operazione riuscita, non c’è che dire, visto che l’incasso previsto è di soli 1.75 milioni mentre la viabilità è decisamente migliorata! Ma, mi raccomando, non parliamo di proventi per far quadrare i conti.
E a pagare le conseguenze di questa situazione, come detto, sono soprattutto coloro che non hanno un’alternativa al mezzo di trasporto privato. Per esempio tutti coloro che provengono dalle regioni discoste e che possono recarsi al lavoro unicamente tramite la proprio auto. Peccato che solo ora qualcuno si è accorto che le tasse vengono pagate dai lavoratori. Ma questi sanno ora chi possono ringraziare…
* deputato PPD e sindacalista