Il vicepresidente dell'UDC, e promotore dell'iniziativa che mira ad abolire il canone, si esprime dopo l'articolo di Liberatv sulla vigilia del dibattito in casa democentrista: "Se alla fine saremo solo io, la Lega e qualche altro aderente al comitato ticinese a sostenere il SI, no problem. Non sono di certo le grandi coalizioni a spingere il voto del Popolo in una direzione o nell'altra"
Il comitato cantonale si esprimerà democraticamente domani per quella che è la posizione dell'UDC. Io, per contro, in qualità di cittadino e promotore dell'iniziativa non mi muovo di un millimetro e non cambierò idea.
Ribadisco, è ora di smetterla d'imporre ai cittadini una tassa per la ricezione di programmi che non si vuole fruire. Una tassa per nulla a buon mercato, per un servizio preistorico e strettamente legato allo Stato e fortemente lottizzato.
Per quanto mi riguarda il treno delle critiche e delle proposte è passato da un pezzo, tutto ciò che viene offerto ora è solo a causa della pressione che No Billag sta mettendo alla politica, allo Stato e all’establishment.
Da notare che una mobilitazione simile non si vedeva da tempo, da 25 anni oserei dire, e se alla fine saremo solo io, la Lega e qualche altro aderente al comitato ticinese a sostenere il SI all'abolizione del canone radiotelevisivo, no problem.
Non sono di certo le grandi coalizioni a spingere il voto del Popolo in una direzione o nell'altra. Sarà solo il cittadino l'unico che avrà la possibilità di decidere, solo a lui spetterà l'ultima parola.
*Vicepresidente UDC e promotore Iniziativa No Billag