Pronzini contro Pontiggia, ennesimo round. "Direttore, apriamo un dibattito". "Deputato, lei non si documenta. È sconcertante che non conosca le leggi a cui giura fedeltà"
Sul Corriere del Ticino, altro botta e risposta, originato dal caso del prelievo di Zali al secondo pilastro, che tocca anche il contributo sostitutivo AVS/AI. "Prima di essere eletto, il Ministro ha svolto altri lavori come dipendente: può prelevare e utilizzare il capitale di previdenza e l'attività politica non limita il diritto"
BELLINZONA – Continua il botta e risposta fra Matteo Pronzini e il direttore del Corriere del Ticino Fabio Pontiggia, in merito ai rimborsi e alle pensioni dei Ministri, in particolare sul caso di Caludio Zali. Egli ha ritirato dei soldi, a quanto si è capito, dal suo secondo pilastro per costruire una casa e Pronzini ritiene che perciò avrà diritto a meno pensione.
Tesi contestata da Pontiggia, già in un precedente editoriale, con relativa e articolata risposta del deputato. Ora va in scena un nuovo capitolo, con replica e controreplica.
Prima di tutto, Pronzini. “Da parte sua vi è stato un totale silenzio. E questo, devo dire, mi ha sorpreso. Perché è noto come a lei piaccia approfondire le questioni (al di là dei giudizi politici che si possano dare partendo dall’analisi dei dati obiettivi), andare a vedere gli articoli di legge e i regolamenti, consultando verbali , messaggi, etc. È quanto ha fatto, ad esempio , in occasione della mia denuncia sui rimborsi ai consiglieri di Stato, trovando documentazione (che ha pubblicato anche sul suo giornale) con la quale dimostrava che il Gran Consiglio era al corrente (tolleranza indiretta, ho commentato io, che non giustifica un atto illegale). Adesso, invece, silenzio!”. E l’esortazione: “Forza, direttore, apriamo un bel dibattito nel quale lei è così bravo e competente; a meno che anche lei, come stanno facendo molti, non abbia deciso di giocare al muro di gomma e partecipare alla congiura del silenzio perché questa volta la posta in gioco è alta, molto più alta che sulla questione dei rimborsi. Se così fosse, sarei molto deluso”.
La risposta di Pontiggia non si è fatta attendere. Per prima cosa, chiarisce la questione Zali.”I l vero oggetto del contendere, che qui il deputato quasi omette (ma su cui si è soffermato nel lunghissimo e avvocatesco articolo del 12 maggio), è il diritto del consigliere di Stato Claudio Zali di prelevare parte del capitale del secondo pilastro per finanziare l’acquisto dell’abitazione primaria. Un diritto sacrosanto, conferito a tutti i cittadini, che siano dipendenti pubblici o privati, dalla legislazione federale e che nessuna (inesistente) norma cantonale potrebbe limitare. Prima di essere eletto in Governo, Zali ha svolto altri lavori come dipendente. Quanto ha accumulato come capitale di previdenza può essere da lui prelevato anticipatamente e utilizzato, come detto, per finanziare l’acquisto della casa, nei limiti di legge. La successiva attività politica non limita per nulla quel diritto. Ci mancherebbe”.
E non risparmia le critiche a Pronzini. “Nella sua foga anti-istituzionale, il deputato Pronzini si aggrappa ora al contributo (o supplemento) sostitutivo dell’AVS che gli ex consiglieri di Stato ricevono, in aggiunta alla pensione, fino a quando entrano in età AVS. E, come già aveva fatto per i rimborsi spese, tenta di accreditare la tesi, infondata, dell’illegalità del contributo. È sconcertante che un deputato dimostri di non conoscere le leggi alle quali, quando entra in carica, dichiara fedeltà”. Poi: “il deputato Pronzini non si documenta”, in merito al contributo sostituto dell’AVS, dopo aver spiegato perchè secondo lui esso non è un'irregolarità.