Nelle prossime settimane il Governo dovrà decidere. Il Movimento di via Monte Boglia spera nel sostegno del neo ministro PPD
BELLINZONA - Bloccare o no i ritorni dei frontalieri? Puntuale, come ogni anno, il giugno della politica ticinese comincia con la stessa domanda. Dal 2011, quando la Lega raddoppiò in Consiglio di Stato e fu deciso un blocco parziale, ad ogni inizio estate il Governo tema si ripropone. Da allora è successo solo una volta.
Ma quest’anno il Governo ha cambiato composizione. Il PPD ha un nuovo ministro, Raffaele De Rosa. Ed è proprio al direttore del DSS che Daniele Caverzasio strizza l’occhio alla ricerca di una sponda per tentare un bis.
“Se penso al“blocco dei ristorni” - ha detto l’ex capogruppo in una lunga intervista concessa al Corriere del Ticino - spero che l’ago della bilancia lo faccia il neoeletto consigliere di Stato”.
Non è un mistero che in casa leghista si riponga una certa fiducia in De Rosa. Il profilo di centro destra del neo eletto, così come alcune prese di posizione in campagna elettorale e negli anni trascorsi in Gran Consiglio, lasciano sperare il Movimento in un sostegno del ministro PPD a una storica battaglia leghista.
Del resto, quando si decise il primo e finora unico blocco, fu un altro pipidino, Paolo Beltraminelli, a fare da ago della bilancia, con un rocambolesco rientro dalle ferie in Sardegna per assicurare il proprio voto.
Poi però c’è la politica e il rapporto tra i partiti. Il pesante attacco lanciato ieri dalla Lega al PPD e al senatore Filippo Lombardi, di certo non favorisce un clima di collaborazione. Così come, nei ragionamenti, potrebbero pesare le prossime elezioni federali. È verosimile pensare che l’alleanza rossoverde venga premiata con un doppio seggio al Nazionale. Seggio che verrebbe sottratto o alla Lega o al PPD, che dunque si troveranno in una dinamica di competizione diretta.
In questo quadro qual è la scelta tattica più conveniente? Intestarsi con il Movimento il blocco dei ristorni, che tuttavia resta una rivendicazione strettamente leghista. Oppure negare alla Lega una vittoria pesante a pochi mesi dal voto, mettendo però via Monte Boglia nella condizione di strillare contro il triciclo PLR-PPD-PS?
La decisione nelle prossime settimane.