POLITICA E POTERE
"L'aviazione di linea in Ticino non ha futuro". PS, Verdi e PC lanciano il referendum anche a Lugano
Sono contrari al credito votato dal Consiglio Comunale e fanno partire la raccolta firme. "Si illudono i dipendenti, sarebbe meglio dar loro la possibilità di ricollocarsi. E per eventualmente riprendere coi voli servirebbero altri soldi"

LUGANO – Ora è ufficiale: sarà referendum anche a livello comunale. Per l’aeroporto di Lugano la partita decisamente non è chiusa ed anzi si complica. Come prevedibile, il PS ha deciso di raccogliere le firme anche contro al credito votato dal Consiglio Comunale.

I Verdi avevano già detto di esserci, vedi dichiarazioni di Schoeneberger a TicinoLibero, socialisti e comunisti avrebbero deciso oggi. Ed ecco il comunicato: “Il Partito Socialista di Lugano, I Verdi di Lugano e il Partito Comunista hanno deciso di lanciare congiuntamente il referendum contro la risoluzione del Consiglio Comunale di Lugano del 25 novembre 2019, pubblicata all’albo comunale il 28 novembre 2019, che approva il Messaggio Municipale N. 10291 concernente la parziale modifica dello statuto della Lugano Airport SA, la nomina dei rappresentanti della Città nel nuovo Consiglio d’Amministrazione, la concessione di un credito d'investimento di fr. 3'600'000.-- per la ricapitalizzazione della Società, di un credito d'investimento di fr. 1'380'000.-- per la copertura delle perdite riportate a bilancio al 31 dicembre 2019 eccedenti l’attuale capitale azionario e di un credito annuo ricorrente di gestione corrente di massimo fr. 780'000.-- per gli anni 2020 - 2024 a copertura delle perdite d’esercizio della Lugano Airport SA; e relativo complemento del 4 novembre 2019. Per la riuscita occorrono 3'000 firme di cittadine e cittadini con diritto di voto a Lugano”.

I motivi della scelta? “Siamo contrari a investire altri 9.6 milioni Fr (5.76 milioni della Città, 3.84 del Cantone) che si aggiungono ai 40 milioni Fr di denaro pubblico già versati dal 2006 al 2018. La concorrenza della ferrovia e dei vicini terminal internazionali rende obsoleto per i voli di linea l’aeroporto di Lugano-Agno. Lo dimostrano i fatti: nessuna compagnia di linea vola più!”, si legge.

Inoltre, “per riattivare, se mai fosse possibile, nuovi e numerosi voli di linea, Cantone e Città dovrebbero prolungare la pista interrando la strada cantonale Agno-Muzzano (circa 30 milioni Fr), coprire disavanzi fin oltre il 2030 e concedere nuovo capitale per altri investimenti. In tutto, altri 60-70 milioni oltre ai 9.6 già approvati da Gran Consiglio e Consiglio comunale. Invece di investire i soldi pubblici nella mobilità sostenibile, trasferendo i posti di lavoro in quel settore, la maggioranza del Municipio e del Consiglio comunale si ostina a tenere artificialmente in vita un’attività deleteria per l’ambiente, creando un pozzo senza fondo. I voli di linea all’aeroporto servono ormai solo gli interessi di pochi: per la grande maggioranza della popolazione non rispondono più ad alcun bisogno”.

Per chi lancia il referendum, “si illudono i lavoratori invece di offrire loro opportunità di ricollocamento concrete Invece di buttare via altri milioni è meglio avviare un piano di ricollocamento del personale in esubero, che a breve rimarrà in ogni caso senza lavoro, vista l’assenza di voli di linea (le lettere di disdetta partiranno a gennaio secondo quanto indicato dal Municipio di Lugano): il ricollocamento del personale è senz’altro possibile viste le competenze acquisite e visto il turnover nelle amministrazioni pubbliche e parapubbliche (Città, Cantone, aziende di trasporto sussidiate)”.

 

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