Per quanto riguarda la votazione sul referendum contro il credito per l’aeroporto di Lugano, Gobbi ha detto che il Governo deciderà nei prossimi giorni
BELLNZONA - “Non è stata una scelta facile, ma la situazione attuale non permette di svolgere le elezioni comunali con la necessaria serenità”. Così il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, che ha annunciato la decisione del Governo di rinviare all’aprile del prossimo anno le elezioni comunali.
“Ci siamo confrontati con i vertici dei partiti e con i rappresentanti dei comuni – ha aggiunto Gobbi -, c’erano posizioni diverse, ma abbiamo concluso che in questo momento è il bisogno di fiducia verso le istituzioni a doverci guidare, e così è stato. La situazione attuale non ci permette di svolgere le operazioni in serenità”.
Sul tavolo, ha spiegato, c’erano vantaggi e svantaggi. Abbiamo analizzato il processo di voto in tutti i suoi aspetti. Oggi abbiamo persone ospedalizzate o ospiti di case anziani che vivono di fatto in una situazione di isolamento. Altrattanto critica, ha aggiunto Gobbi, sarebbe stata la gestione del voto ai seggi, soprattutto nei centri maggiori, anche alla luce delle raccomandazioni delle autorità di evitare al massimo gli spostamenti e i contatti sociali. Problema che si sarebbe posto anche durante lo spoglio nei seggi e a livello centrale, operazioni che richiedono una grande quantità di persone.
Queste criticità, ha concluso - non davano garanzie per lo svolgimento di una votazione serena. Si trattava di garantire il diritto dell’universalità del voto e in serenità, con la testa libera e non concentrata, come oggi, sull’emergenza dell’epidemia.
Per quanto riguarda la votazione sul referendum contro il credito per l’aeroporto di Lugano, Gobbi ha detto che il Governo deciderà nei prossimi giorni.
Marzio Della Santa, capo della Sezione enti locali, ha spiegato che tutto il processo elettorale (liste, eccetera) andrà rifatto da zero, e ha infine invitato i municipali dimissionari, che non hanno sollecitato un nuovo mandato, a rimanere in carica almeno fino al termine dell’emergenza Coronavirus, facendo appello al loro senso civico.