Oltre al no al ricorso di Padlina, il PS felice anche per la scelta sul salario minimo: "Ricorso inoltrato da due aziende che volevano sottopagare il proprio personale. I tempi per un salario con cui vivere dignitosamente senza aiuti sono maturi"
BERNA – Doppio successo per il PS: il TRAM ha respinto il ricorso di Gianluca Padlina per l’elezione del Consiglio degli Stati e contemporaneamente il Tribunale Federale ha detto no all’effetto sospensivo contro la nuova Legge sul salario minimo.
Per quanto concerne l’affair ticinesi all’estero, è ancora pendente un ricorso al Tribunale Federale stesso. Ma per il momento i socialisti possono esultare. “Dopo mesi di attesa, la decisione comunicata in data odierna dal Tribunale cantonale amministrativo in merito al ricorso inoltrato dall’avvocato Padlina contro la procedura elettorale porta finalmente chiarezza. Notizia positiva per i 36’469 ticinesi che hanno eletto Marina Carobbio, quale prima donna e prima rappresentante del Partito Socialista, a rappresentare il nostro Cantone agli Stati”.
Il PS “giudica molto positivamente anche la decisione del Tribunale federale in merito alla Legge sul salario minimo di non concedere l’effetto sospensivo al ricorso presentato da due aziende del sottoceneri; ricorso presentato probabilmente per il desiderio di continuare a sottopagare il proprio personale”, sottolineano i due copresidenti.
“Da troppi anni – ricordiamo che l’approvazione popolare dell’Iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino” risale al 2015 – i cittadini e le cittadine ticinesi attendono un salario minimo, che permetta loro di vivere in maniera dignitosa senza aiuti statali. Ora i tempi sembrerebbero finalmente maturi”, prosegue la nota. “Auspichiamo che il Tribunale federale decida in tempi rapidi in merito al contenuto stesso del ricorso, così da evitare situazioni prolungate di incertezza per i dipendenti e per le imprese”.