La vicepresidente del PLR va all'attacco della Confederazione che, con il suo ricorso, ha propiziato il giudizio del Tribunale Federale favorevole alle autorità francesi....
LUGANO - “Basta con l’autoflagellazione”. Al coro di voci critiche contro la sentenza del Tribunale Federale che ha ordinato a UBS di fornire alle autorità francesi i nomi di 40’000 clienti, si aggiunge anche quella di Karin Valenzano.
La vicepresidente del PLR, in corsa anche per il Nazionale, punta in particolare il dito contro la decisione dell’Amministrazione federale delle contribuzioni di impugnare la prima sentenza del Tribunale federale amministrativo che, al contrario dei giudici di Losanna, aveva dato ragione alla banca. Senza quel ricorso da parte della Confederazione, infatti, la vicenda si sarebbe chiusa, con buona pace della Francia.
“Ci risiamo! - ha scritto Valenzano Rossi si Facebook Di nuovo quell’atteggiamento di autoflagellazione che ci porta a misconoscere i nostri interessi e quelli delle nostre realtà economiche, in favore di Stati e autorità estere. Proprio non capisco! In questi ultimi anni abbiamo assistito (caduta del segreto bancario e mancato accesso ai mercati, per dirne un paio) e stiamo ancora assistendo (misure di ritorsione UE, per dirne un’altra eclatante) a pressioni dall’estero, in particolare da Stati in affanno e ricerca di liquidità, poiché incapaci in casa loro di controllare e mantenere una sano equilibrio tra economia sana e sommersa o ancora di arginare un' evasione fiscale dilagante. E le nostre autorità cosa fanno? Impugnano le sentenze dei tribunali svizzeri favorevoli alle nostre aziende, per farle sconfessare in favore degli altri Paesi”.
“Ma secondo voi gli altri Stati si comporterebbero così o si accontenterebbero della sentenza per dire a chi fa pressione “ ci dispiace, i tribunali hanno deciso!“?”, la domanda retorica che conclude il post dell’esponente liberale radicale.