Il democentrista aveva scritto di mangiare il dolce "in barba a imbecilli e buonisti". La Verde lo riprende: "Fossi in te mi scuserei pubblicamente per la scivolata, se insulti chi non condivide la tua opinione, insulti la democrazia"
BERNA – Dal Moretto alla polemica politica il passo è breve. Non c’è nulla da fare, la questione del dolce tolto dagli stock di alcuni grandi magazzini continua a essere un trending topic, ovvero un argomento di cui si parla molto.
E da lì a scivolare all’attacco politico, appunto, è un attimo. Piero Marchesi sta scrivendo tanto sul tema, e ieri ha scritto di mangiare il Moretto “alla faccia di imbecilli e buonisti”.
Due termini che non sono piaciuti a una sua collega a Berna, la Verde Greta Gysin, che gli ha rivolto una breve missiva.
“Caro Piero Marchesi,
posso capire che l'incertezza su come si chiamerà in futuro il proprio dolcetto preferito possa causare un leggero scompenso emotivo. Davvero: nella marea di problemi che ci circonda, questo, da qualsiasi lato lo si guardi, spicca per gravità.
Ciononostante lascia l'amaro in bocca leggere che definisci "imbecille" chi non la pensa come te. La democrazia vive della pluralità di opinioni, del confronto civile e del rispetto reciproco. Noi parlamentari abbiamo una responsabilità particolare, anche nel dare il buon esempio in questo senso.
Fossi in te mi scuserei pubblicamente per la scivolata. Ti concederemo le attenuanti del caso (nella fattispecie la serietà del problema), ma se insulti chi non condivide la tua opinione, insulti la democrazia. E questo è grave: sei Consigliere nazionale, perdiana!, non il Gigi di Viganello.
Saluti
Greta”
Marchesi ha invero definito imbecilli i dirigenti delle catene di distribuzione che hanno deciso di boicottare i moretti e non come indicato da Gysin, chi non la pensa come lui.